“Guerrina mi minacciava, diceva che mi avrebbe fatto arrestare ed io cercavo di tenere la situazione sotto controllo”, così padre Gratien all’epoca dell’unico interrogatorio al quale decise di rispondere. Il sacerdote congolese, agli arresti da ieri sera con l’accusa di omicido volontario ed occultamento di cadavere, deciderà adesso di rispondere ai magistrati o si avvarrà della facoltà di non rispondere?
Ad inchiodare il prete, stando alle indiscrezioni emerse, gli sms di depistaggio inviati dal cellalure di Guerrina Piscaglia, presumibilmente in suo possesso dopo la scomparsa della casalinga. Ma non solo. Esisterebbero anche delle compromettenti intercettazioni in mano alla Procura di Arezzo, che farebbero di padre Gratien il sospettato numero uno nellinchiesta. Se n’è parlato anche quest’oggi durante la puntata di Mattino 5, trasmissione condotta da Federica Panicucci: padre Gratien, parlando al telefono con il confratello, padre Gian Battista, avrebbe tirato in ballo una grande valigia da nascondere quanto prima, dichiarandosi “preoccupato” per la sua posizione (Guerrina era scomparsa da poche ore) e impossibilitato a parlare in italiano per paura di essere intercettato. Di quella “pesante valigia da trasportare” farà menzione, anche se solo in un secondo momento, Mirco, marito della casalinga scomparsa ed anch’egli indagato per false dichiarazione al Gip.
Perché Mirco Alessandrini non raccontò immediatamente agli inquirenti di quella valigia che padre Gratien aveva premura di far sparire? “Mirco ha problemi di memoria”, assicurano i suoi familiari. Ma questa giustificazione, evidentemente, non ha convinto gli inquirenti i quali ipotizzano che in quella valigia ci fosse proprio il cadavere di Guerrina Piscaglia, pronto per essere occultato chissà dove.