Alla luce dei recenti sviluppi nelle indagini sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia, la Procura di Arezzo, mossa da ferma convinzione che l’unico responsabile della sparizione e morte della casalinga di Ca’ Raffaello sia padre Gratien Alabi, si appresta nelle prossime ore a riavviare le ricerche della donna.
Il religioso congolese presunto assassino della casalinga, in carcere dal 23 aprile, è accusato anche di distruzione di cadavere. Nonostante ciò gli inquirenti non intendono lasciare niente di intentato, per questo nelle prossime ore riprenderanno le ricerche di Guerrina. Escluso in maniera categorica l’allontanamento volontario, si cerca quindi un cadavere o ciò che rimane di esso, visto che la 50enne è scomparsa ormai da più di un anno.
Secondo quanto emerso ieri pomeriggio durante “Estate in diretta”, le squadre di ricerca lavoreranno con l’aiuto di vigili del fuoco e tecnici specializzati vista la zona impervia nella quale saranno effettuati i sopralluoghi. Il corpo di Guerrina sarà cercato nell’antico castello di Cicognania che custodisce botole segrete nella cripta, nella zona della “Rupe dei suicidi”, a circa 3 km da Ca’ Raffaello, ma anche nelle acque del fiume Marecchia, giacché tra le ipotesi vagliate vi sarebbe anche quella che padre Gratien abbia gettato lì il corpo di Guerrina ma solo in un secondo momento, non nell’immediatezza del delitto.
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