Era il 21 ottobre 1959, quando a New York veniva inaugurato come istituto d’arte il Guggenheim Museum, esattamente 55 anni fa. Il Solomon R. Guggenheim Museum fu fondato nel 1937, come museo d’arte moderna e contemporanea, ma nel 1943 venne chiesto all’architetto Frank Lloyd Wright di progettare un nuovo edificio. Dopo 16 anni, nel 1959 appunto, ci fu l’inaugurazione. Che cosa successe durante gli anni dedicati al design e chi fu contrario al progetto? Chi invece diede supporto all’architetto?
Frank Lloyd Wright accolse la richiesta di progettare il nuovo edificio con entusiasmo, anche se durante gli anni di realizzazione del progetto, non fu sempre ben accolto. La rivista Life, ad esempio, scrisse un pezzo nel 1959 pregno di scetticismo nei confronti dell’opera dell’architetto, dal titolo “New Art Museum Will Be New York’s Strangest Building” (Il nuovo museo d’arte sarà l’edificio più strano di New York). Anche alcuni artisti si dimostrarono contrari al progetto di Wright, ritenendolo non idoneo come ambiente per le loro opere, alcuni nomi? Calvin Albert, Will Barnet, Paul Bodin, Henry Botkin, Byron Browne, Herman Cherry, Milton Avery, George Constant, Willem de Kooning.
Il New York Times, invece, diede grande supporto a Frank Lloyd Wright, interrogando i cittadini “New York sarà ancora rigida nel rifiuto a Wright di dimostrare il suo genio nella nostra città?” e anche il Presidente Dwight D. Eisenhower inviò le sue congratulazioni a Wright, in una lettera che fu letta il giorno dell’inaugurazione.
La forma che Wright scelse fu quella di una Ziqqurat capovolta, che denominò egli stesso “Taruggiz” (o Taruqqiz), come una Torre di Babele rovesciata. Wright voleva trasmettere l’idea di ottimismo, e delle infinite opportunità dell’arte e dell’uomo, in un edificio a spirale aperto verso il cielo. Dall’inaugurazione del 21 ottobre 1959, il Guggenheim Museum non ha mai smesso di accogliere quotidianamente centinaia e migliaia di turisti da tutto il mondo; all’entrata vi è un sigillo che riporta una citazione di Aristofane: “Che ogni uomo eserciti l’arte che conosce”.