I due marò della petroliera italiana Enrica Lexie avevano fatto ritorno in Italia il 22 dicembre ed hanno trascorso in assoluta tranquillità e silenzio le festività natalizie in famiglia. Ora Massimiliano e Salvatore, accusati di aver sparato ed ucciso due pescatori indiani il 15 febbraio scorso,devono recarsi di nuovo a Kochi, nell’albergo che li ospita in libertà vigilata dal 2 giugno. Tutti si aspettano che questo nuovo ritorno in India sia breve e che la faccenda si risolva il prima possibile, dato che il 15 gennaio si aprirà il processo di primo grado dinanzi al tribunale di Kollam.
Si attende ancora la decisione della Corte Suprema di New Dehli, che decreterà se il processo seguirà la giurisdizione italiana o quella indiana. Decisione questa che il Governo italiano si aspettava giungesse prima delle vacanze di Natale, ma tutt’ora tale decisione è ancora sconosciuta e potrebbe cambiare radicalmente la situazione,dato che se verranno giudicati in base alla giurisdizione indiana,che li accusa di omicidio,tentato omicidio,associazione a delinquere e danneggiamenti, potrebbero essere condannati alla pena di morte . Insomma, l’incubo dei due marò sembra non avere fine e sembra prolungarsi sempre più.
Eppure tutti sembrano essere fiduciosi di un felice esito della faccenda, ma si levano furiose le parole dell’ex console italiano a Osaki Mario Vattani, secondo cui i marò non dovrebbero ritornare in India ma rimanere qui in Italia. Vattani aggiunge che nessun altro paese, Francia, Inghilterra o Stati Uniti, avrebbe mai “restituito” i propri militari in India, e che probabilmente se l’Italia fosse stata un paese più forte i due marò non sarebbero mai stati coinvolti in un simile caso. Vattani si dice pronto ad assumersi ogni responsabilità purchè i due marò non partano, anche a costo di dimettersi.
Tra poche ore, però, probabilmente Salvatore e Massimiliano ripartiranno, date le garanzie che il governo italiano ha dato a quello indiano prima che fosse concessa la licenza; dunque, l’Italia, non sembra disattenderà gli impegni presi, con la speranza che questa brutta storia avrà presto un lieto fine.