Nell’ambito di una nuova teoria sull’intelligenza umana, uno psicologo cognitivista ha affermato che avere la testa fra le nuvole permetterebbe alle persone di gestire meglio le attività a cui attribuiscono un significato particolare.
Secondo Scott Barry Kaufmann, professore di psicologia alla New York University e autore del libro Senza Talento: ridefinizione dell’intelligenza, “abbiamo bisogno di una nuova definizione dell’intelligenza, che includa i nostri sogni e i nostri desideri più profondi”. La tendenza, continua il docente, è quella di considerare intelligenti solo chi impara velocemente e chi ha un QI molto alto.La Teoria dell’Intelligenza Personale di Kaufmann parla dell’intelletto in termini molto più ampi. Sono inclusi infatti non solo gli indicatori tradizionali di intelligenza, come memoria e attenzione nel lavoro, ma anche spontanee forme di conoscenza, ad esempio l’intuizione, la perspicacia e la capacità di rievocare ricordi e informazioni. Fantasticare durante il giorno può dunque giocare un ruolo molto importante. A detta di Kaufmann vagare con la mente è un modo per immergersi nel proprio flusso di coscienza, per riflettere sul mondo e visualizzare il futuro. Questa sorta di introspezione estemporanea potrebbe addirittura aiutarci a rispondere ai grandi interrogativi della vita.