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“I wish I was like you”: a Roma rivive il mito di Kurt Cobain

La sera di sabato 19 ottobre 2019 sarà un momento speciale per i nostalgici degli anni ’90, che avranno la fortuna di trovarsi alla Festa del Cinema di Roma. Verrà infatti proiettato proprio in questa occasione il documentario “I wish I was like you – ad opera dei giovani registi Luca Onorati e Francesco Gargamelli – avente come soggetto una delle band simbolo della prima metà della decade, i Nirvana, e in particolare il loro leader carismatico, Kurt Cobain.

kurt cobain

La superstar Cobain al Palaghiaccio di Marino

Correva l’anno 1994 e al Palaghiaccio di Marino, piccolo comune nei dintorni della Capitale, si teneva il concerto del gruppo deponente del Grunge e di una rivoluzione musicale ancora in atto. Fu anche uno degli ultimi spettacoli aventi ancora in vita il loro frontman: il tormentato e biondissimo Kurt Cobain, diventato – anche grazie alla sua tragica morte – un’icona maledetta. Il Palaghiaccio di Marino, location del concerto, è ormai abbandonato e fatiscente. A 25 anni esatti dalle ultime esibizioni pubbliche dei Nirvana e dal suicidio di Kurt Cobain, l’edificio appare come un simbolo di decadenza, ma diventa anche lo spunto per l’esaltazione di quei protagonisti e per una riflessione su quel determinato periodo storico.

L’Amarcord di Onorati e Gargamelli: omaggio agli anni’ 90

I registi Luca Onorati e Francesco Gargamelli hanno commentato: “L’idea del documentario nasce in garage, durante una delle tante sere dopo il lavoro. Eravamo a pochi mesi dal venticinquesimo anniversario della morte di Kurt Cobain e ci è venuta voglia di celebrare questo ricordo, per noi ancora molto drammatico, facendo un’enorme proiezione del concerto del Palaghiaccio del 22 febbraio 1994 proprio sulle pareti esterne della struttura ormai abbandonata e fatiscente a 25 anni esatti di distanza. Da qui è partito tutto e abbiamo quindi iniziato a ragionare su come poter fare qualcosa di ancora più significativo e duraturo per noi e per le persone della nostra generazione.

Il risultato vuole essere un omaggio, attraverso la musica di Cobain e dei Nirvana, agli anni ’90, agli anni spensierati della gioventù non solo dei due registi, ma anche di molti dei loro coetanei. Onorati e Gargamelli cercano di dare vita a quella nostalgia verso i tempi  del walkman, del difficile rapporto adolescenziale con i genitori, la scuola,  le ragazze e la politica; “Ho sempre pensato che i luoghi portino memoria. Là dove sei stato, sarai per sempre” è la frase simbolo dell’Amarcord dei due registi.

I Luca e Francesco quarantenni di adesso hanno quindi cercato di riportare in vita per una sera i loro spiriti del passato, quelli che cantavano a squarciagola le canzoni del proprio idolo. Quel Kurt con l’aspetto di un putto e l’anima grondante di dolore, che si è negato il futuro ma la cui anima vivrà sempre nei luoghi che ha toccato, nelle persone che ha ispirato, nelle canzoni che ha composto.

>> Kurt Cobain, 25 anni dalla morte: perché è impossibile dimenticarlo

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