Assoluzione piena per Ignazio Marino nel processo che lo vedeva imputato per peculato e falso in relazione alla carta di credito di cui godeva come primo cittadino di Roma. Sulla sua testa pendeva anche un’ipotesi di reato di concorso in truffa circa dei compensi destinati a collaboratori fittizi. La procura di Roma aveva chiesto per l’ex sindaco tre anni; il gup Pierluigi Balestrieri ha stabilito che”il fatto non costituisce reato” in merito alla vicenda della Onlus Imagine, mentre “il fatto non sussiste” per il peculato.
Marino ha parlato di accuse infamanti che l’hanno travolto ma si è detto anche sollevato per il ristabilimento della verità. “Sono felice, aspettavo questo esito perché sapevo di essere innocente. Ringrazio la giustizia di fronte ad accuse infamanti e a comportamenti dei media e della politica molto pesanti, e’ stata finalmente ristabilita la verità. Desidero ringraziare innanzitutto i miei avvocati, che si sono battuti con passione, dedizione e professionalità. Quanto al mio futuro politico, che molti di voi mi chiedono, devo dire che non e’ questo il momento per prendere decisioni ma e’ invece un momento di riflessione su quello che e’ stato e su quello che verrà“.
Stefano Fassina ha tuonato “in tanti dovrebbero scusarsi con Alemanno e Marino, con quest’ultimo in particolare chi nel Pd pose fino al suo mandato con le firme dal notaio. Dovremmo aprire una riflessione sullo stravolgimento degli assetti politici e istituzionali, oltre che della vita delle persone, determinato dagli interessi politici ed economici che alimentano il circuito mediatico e giudiziario.”