Il mondo Ikea continua ad essere travolto dal caos e dall’agitazione, a causa della pioggia di scioperi che sta coinvolgendo punti vendita sparsi in tutta Italia, da Milano a Bologna, da Firenze a Roma, fino ad arrivare a Napoli, dove da tre giorni i manifestanti di Afragola stanno alzando la voce.
Non si è arrestata, quindi, la seconda ondata di proteste dei lavoratori del grande comparto svedese, cominciata lo scorso 11 luglio. Il Sole 24 Ore si è affidato alle voce di Giuliana Mesina, Segretaria della Filcams CGIL, per provare a far luce sulla situazione affrontata dai lavoratori Ikea, uniti nel difendere il loro contratto integrativo contro “le forme di precarietà che il Jobs Act ha incentivato a dismisura” e contro l’impoverimento di ben 6.200 dipendenti “per avere un divano low cost o un nuovo punto vendita”.
Intanto su Facebook sta diventando virale lo slogan “Ikea se tagli sul personale perdi un cliente abituale” attraverso una campagna di post bombing sulla pagina ufficiale dell’azienda, con cui in poche ore lavoratori del gruppo (e non?) hanno intasato la pagina, commentando a pioggia i post ufficiali.