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“Il destino dell’orso”, Dario Correnti: recensione

Dario Correnti è tornato con un libro da divorare tutto d’un fiato: Il destino dell’orso. Dario Correnti in realtà non esiste, si tratta di uno pseudonimo dietro il quale si celano due autori misteriosi. Gli autori si sono fatti conoscere con il loro primo libro, Nostalgia del sangue, un thriller ambientato a Bergamo.

Come diceva Caparezza “il secondo album è sempre il più difficile” e lo stesso vale nella letteratura. Il lettore parte con delle aspettative e sta nella maestria dell’autore raccontare qualcosa di nuovo senza deludere il proprio pubblico. Dario Correnti con Il destino dell’orso ci riesce benissimo.

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Il destino dell’orso: trama

In una valle svizzera, un giorno di luglio, un industriale milanese viene sbranato vivo da un orso. Marco Besana, giornalista di nera con troppi anni di lavoro alle spalle e altrettanta disillusione addosso, è costretto controvoglia a occuparsi di quella strana morte. Sarebbe facile archiviare il caso come un incidente di montagna se Ilaria Piatti, giovanissima reporter, perennemente precaria, non fosse convinta di avere davanti un serial killer. Molto più feroce di qualunque animale. Ilaria e Marco, accompagnati dal cane Beck’s, lasciano Milano e partono per l’Engadina. E lì scoprono una catena di morti orribili e misteriose, tutte apparentemente accidentali: un uomo caduto in un crepaccio, uno carbonizzato nel suo aereo privato, un altro mummificato in un bosco. La sequenza non può essere casuale. Anche se la polizia locale non collabora e in redazione nessuno crede in loro, i due cronisti non si danno per vinti. Sono sicuri di avere di fronte un soggetto molto pericoloso, che uccide le sue vittime con armi non convenzionali, in modi originali e sofisticati.

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Recensione

I due protagonisti de Il destino dell’orso sono gli stessi reporter di Nostalgia del sangue. Sembra che Dario Correnti sia sulla buona strada per creare una vera e propria serie di libri gialli. L’autore con questo ultimo libro ha saputo innovarsi senza perdere di vista la propria essenza. I due protagonisti non rimangono statici, ma evolvono come la tecnica dell’autore. Dario Correnti come nel suo primo libro insegue l’indagine con tuffi nel passato e ritorni al presente, una tecnica narrativa molto efficace che tiene il lettore attaccato alle pagine. Il destino dell’orso è un intrigante thriller che ti consigliamo di leggere.

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