Silvio Berlusconi si confessa a Bruno Vespa nel suo ultimo libro e parla di tutto. Lo fa in una lunga intervista di cui qualche stralcio e anticipazione già iniziano a suscitare clamore: “I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso”.
Secca la replica della comunità ebraica italiana: “Dal Cavaliere un paragone inappropriato e offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e della vita stessa”. Ci risiamo, Berlusconi è furioso e si sfoga con il suo ossequioso interlocutore di sempre al quale ribadisce il suo forte senso di appartenenza alla sua Nazione: “Sono italiano al 100 %. In Italia ho le mie radici. In Italia sono diventato quello che sono. Ho fatto qui l’imprenditore, l’uomo di sport, il leader politico. Questo è il mio paese, il paese che amo, il paese in cui ho tutto: la mia famiglia, i miei amici, le aziende, la mia casa, e dove ho avuto successo come studente, come imprenditore, come uomo di sport e come uomo di Stato. Non prendo neppure in considerazione la possibilità di lasciare l’Italia”.
E se fino a ieri invocava la ‘grazia’ rivolgendosi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Cavaliere, nella confessione a Vespa, si dice offeso ed indignato per la sentenza Mediaset, che lo ha visto condannato a 4 anni di carcere e a due di interdizione dai pubblici uffici e che, con buona probabilità, comporterà la sua decadenza dalla carica di senatore il 27 novembre, quando nell’Aula di Palazzo Madama si voterà in merito.