Un grande affare soprattutto per le imprese che stanno lavorando alla progettazione (e sperano di costruirlo), per le banche che hanno prestato loro i soldi e per chi altro? Difficile dirlo. Il ponte sullo stretto di Messina, il ponte inesistente, ci è già costato 500 milioni di euro, senza che di quest’opera esista almeno il progetto esecutivo.
Insomma, il ponte fortemente voluto dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi come simbolo della crescita del paese, resta ancora sulla carta. Una carta filigranata d’oro, visto i costi sostenuti e gli altri due anni di “studio” decisi dal Governo Monti che non fanno intravedere nulla di buono. Il progetto definitivo della società Stretto di Messina Spa è stato presentato a luglio del 2011, ma da allora, a parte alcuni lavori propedeutici alla realizzazione della prima torre in terra calabrese, nulla è stato realizzato.
I molti oppositori della faraonica opera gridano allo scandalo e chiedono un nuovo intervento deciso del Parlamento per la sua definitiva cancellazione e per spostare le risorse destinate alla costruzione del Ponte sulle opere di messa in sicurezza del territorio. Il Ponte infatti collega due territori tristemente noti per l’incuria e le infrastrutture carenti, le aree attorno alle città di Reggio Calabria e Messina.
Basta pensare al dissesto idrogeologico del Messinese ed alle tragiche alluvioni del 2009 e del 2011, che causarono rispettivamente 31 e 4 morti. O ancora agli infiniti lavori sulla A3 tra Bagnara, Scilla e Villa San Giovanni, causati da un suolo fragile e soggetto a smottamenti e frane.
I due anni di “rinvio” decisi dal Governo quanto ci costeranno ancora? Intanto nella legge di stabilità approvata il 10 ottobre scorso sono stati stanziati altri 300 milioni, che serviranno a pagare le penali nel caso il progetto del Ponte dovesse essere annullato definitivamente. Ma perché aspettare? Se non esiste un progetto esecutivo non possono esistere penali. Un mistero che si infittisce e che getta ombre sulle reali motivazioni della decisione di Palazzo Chigi. Si sta garantendo davvero l’interesse pubblico?
Un’ultima beffa: il sito della società Stretto di Messina Spa (partecipata da Anas), su cui siamo andati alla ricerca dei bilanci societari, è irraggiungibile. Il motivo: manutenzione. E questi dovrebbero costruire il ponte sullo Stretto?
(foto di apertura: @frankrd; seconda foto: @cittadino imperfetto)