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Il Santo del giorno 14 giugno: Sant’Eliseo Profeta

Il Santo di oggi, 14 giugno, è Sant’Eliseo. Eliseo è stato un profeta ebraico la cui vicenda è narrata nella Bibbia. È considerato uomo saggio e profeta anche dalla religione islamica presso la quale è chiamato Al-Yasa. Il nome Eliseo deriva dall’ebraico e vuol dire Dio è la mia salvezza. Il suo martirologio romano recita: «A Samaria o Sebaste in Palestina, commemorazione di sant’Eliseo, che, discepolo di Elia, fu profeta in Israele dal tempo del re Ioram fino ai giorni di Ioas; anche se non lasciò oracoli scritti, tuttavia, operando prodigi a vantaggio degli stranieri, preannunciò la futura salvezza per tutti gli uomini».

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La vita di Sant’Eliseo Profeta

La storia di Sant’Eliseo è narrata all’interno della Bibbia. Sant’Eliseo era discepolo di Elia. Lungo la via dal Sinai alla città di Damasco, Elia incontrò Eliseo che stava arando con dodici paia di buoi. Elia lo raggiunse e gli pose il suo mantello sulle spalle, in segno di presa in carico della sua persona. Eliseo comprese il significato del gesto e chiese solo di salutare i suoi genitori. Poi Eliseo prese un paio di buoi, li uccise e li macellò; ne fece cucinare la carne con il fuoco acceso dalla legna del giogo e ne offrì da mangiare al suo popolo. Sant’Eliseo fu il principale discepolo di Elia. Grazie al prodigioso mantello di Elia, Sant’Eliseo attraversò il fiume Giordano e giunse a Gerico dove fu riconosciuto come il vero erede di Elia. In questa città compì il miracolo di rendere fertile con del sale e dell’acqua la terra arida. Eliseo fu deriso da un gruppo di bambini per la sua calvizie. Dio punì severamente i fanciulli che avevano deriso il profeta. Infine, dopo una visione, guidò la nazione d’Israele contro i nemici Siriani.

Il culto di Sant’Eliseo

Sant’Eliseo viene citato anche nel Corano sempre in riferimento al profeta Elia. Egli sarebbe stato scelto da Dio per essere il secondo profeta degli ebrei. Inoltre nel Corano Sant’ Eliseo è descritto come un uomo onesto e giusto. Le reliquie di Sant’Eliseo furono conservate in un primo momento in Egitto nel monastero di San Macario il Grande. Poi le reliquie del profeta Eliseo furono portate a Ravenna nel 718 e poste nella cappella della chiesa di San Lorenzo dedicata ai santi Gervasio e Protasio. Dopo la distruzione della chiesa nel 1603 si perse traccia della maggior parte delle reliquie, tranne la testa. Il culto Sant’Eliseo si diffuse in Occidente per opera dei Carmelitani. Dante Alighieri cita la sua vicenda attraverso una similitudine nei vv. 34/37 del canto XXVI dell’Inferno nella Divina Commedia.

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