Il Santo di oggi, 19 dicembre, è Sant’Anastasio I Papa. Anastasio de Massimi è stato il 39º papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. E’ stato papa dal 27 novembre 399 al 19 dicembre 401 giorno della sua morte. Il nome Anastasio deriva dal greco e significa risorto. Sulla vita di Sant’Anastasio non vi sono molte notizie certe, ma qualcosa si può ricavare dal Liber Pontificalis. Il martirologio romano di Sant’Anastasio I papa recita: «19 dicembre – A Roma nel cimitero di Ponziano sulla via Portuense, deposizione di sant’Anastasio I, papa, uomo ricco di povertà e di apostolica sollecitudine, che si oppose fermamente alle dottrine ereticali.»
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La vita di Sant’Anastasio I Papa
Le poche notizie sulla sua vita sono tratte dal Liber Pontificalis. Sant’Anastasio, secondo il libro, nacque a Roma in data non pervenuta e proveniva dalla nobile famiglia De Massimi. Anastasio fece costruire a Roma la Basilica Crescenziana, individuata oggi in San Sisto Vecchio. Sempre il Liber Pontificalis gli attribuisce il decreto con cui disponeva che i preti dovessero ascoltare in piedi il Vangelo letto dai diaconi.Lottò con energia il Donatismo, movimento religioso fondato da Donato di Case Nere nelle provincie settentrionali dell’Africa. Anastasio I è ricordato anche per l’intervento contro la filosofia origenista, che riteneva che le anime dei viventi preesistevano alla propria nascita carnale. Nel 399 papa Anastasio I condannò formalmente l’origenismo come eresia. Sant’Anastasio inserì tra i testi proibiti gli scritti del teologo alessandrino Origene Adamantio, poco dopo la loro traduzione in latino. Dopo un pontificato breve, due anni e un mese, seppur molto attivo, Anastasio morì il 19 dicembre 401. Venne sepolto nelle Catacomba di Ponziano.
Sant’Anastasio e la lotta al donatismo e all’origenismo
Sant’Anastasio fu fortemente attivo in campo dottrinale. Anastasio si scagliò contro il donatismo con tutte le sue forze. Il donatismo era un’eresia che stava lacerando le province settentrionali dell’Africa e che legava la validità dei sacramenti alla dignità dei ministri. Questa filosofia a quel tempo veniva già ostacolata da sant’Agostino, che aveva spiegato che i sacramenti sono efficaci per il fatto stesso che l’azione venga compiuta poiché in essi agisce Cristo stesso indipendentemente dalle qualità morali dei ministri intermediari. Papa Anastasio I condannò pubblicamente e formalmente il donatismo, ratificando le decisioni prese nel 400 dal primo concilio di Toledo. La seconda azione del pontefice riguardò la cosiddetta prima crisi origenista, nata per le controversie sugli scritti dell’influente teologo alessandrino Origene, contenenti alcuni gravi errori che Girolamo segnalò ad Anastasio attraverso i suoi amici. Il papa condannò le “proposizioni blasfeme” che gli erano state presentate. Su questa filosofia scrisse diverse lettere, di cui una diretta al vescovo di Milano, san Venerio, mentre è rimasto poco della vasta corrispondenza indirizzata alle personalità di diversi paesi.
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