Il Santo di oggi, 27 luglio, è San Pantaleone di Nicomedia. Pantaleone era un cristiano, medico personale del cesare Galerio, che subì il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano. Protettore dei medici e delle ostetriche, è venerato come Santo da numerose Chiese cristiane. Inoltre San Pantaleone è uno dei quattordici santi ausiliatori. San Pantaleone è patrono di diverse città: Crema (CR), Miglianico (CH), Ravello (SA), Pianella (PE). Il nome del Santo di oggi deriva dal greco e vuol dire ” interamente leone” o “forte in tutto”. Nelle immagine sacre spesso lo troviamo con la palma, simbolo del suo martirio. Il suo martirologio romano recita: «A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Pantaleone, martire, venerato in Oriente per avere esercitato la sua professione di medico senza chiedere in cambio alcun compenso».
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La vita di San Pantaleone
San Pantaleone era figlio del pagano Eustorgio, uomo molto ricco di Nicomedia, e di Eubula, che lo educò al cristianesimo. Successivamente studiò medicina e divenne medico di Galerio. Alla morte di suo padre Pantaleone entrò in possesso di una grande fortuna e così spinti dall’invidia, alcuni colleghi lo denunciarono come cristiano all’imperatore durante la persecuzione di Diocleziano. L’imperatore avrebbe voluto risparmiarlo e cercò di persuaderlo ad abiurare. Pantaleone, però, confessò apertamente la sua fede e, per mostrare di essere nel giusto, risanò un paralitico. Fu prima condannato al rogo, ma le fiamme si spensero, poi venne immerso nel piombo fuso, ma il piombo si raffreddò miracolosamente. A questo punto Pantaleone fu gettato in mare con una pietra legata al collo, ma il masso prese a galleggiare; venne condannato ad feras, ma le belve che avrebbero dovuto sbranarlo si misero a fargli le feste; fu poi legato ad una ruota, ma le corde si spezzarono e la ruota andò in frantumi. Si tentò anche di decapitarlo, ma la spada si piegò e gli aguzzini si convertirono. Infine, quando egli diede il suo consenso, gli fu tagliata la testa.
Il culto del Santo del giorno
L’Oriente venera San Pantaleone come taumaturgo con il nome “il grande martire”. Le reliquie del santo si trovano nella basilica di Saint-Denis a Parigi e altre nella città di Porto in Portogallo. La reliquia del braccio di San Pantaleone è conservata nella chiesa di “San Pantalon” a Venezia. Nella chiesa del Purgatorio a Lanciano si conservano, secondo la tradizione, la spada che troncò la testa del santo, il carrello dentato con cui venne martoriato il corpo, la fiaccola con cui gli vennero bruciate le ferite e un tronco di ulivo che germogliò a contatto con il suo corpo. Il suo sangue è conservato in un’urna a Ravello. Ogni anno nel mese di luglio, o in occasione di miracoli ottenuti dal santo, avviene il fenomeno della liquefazione del sangue di San Pantaleone. La liquefazione avviene spontaneamente, senza che l’ampolla venga mossa né agitata.
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