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Il Santo del giorno 30 settembre: San Girolamo

Il Santo di oggi, 30 settembre, è San Girolamo (o Gerolamo). Girolamo è stato un biblista, traduttore, teologo e monaco cristiano romano. Padre e dottore della Chiesa, tradusse in latino parte dell’Antico Testamento greco e l’intera Scrittura ebraica. È il protettore degli archeologi, dei bibliotecari, degli studiosi e dei traduttori. Il nome Girolamo deriva dal greco e vuol dire “di nome sacro”. I suoi simboli sono: cappello da cardinale e leone.

Il suo martirologio romano recita: «Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un’età avanzata, riposò in pace».

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La vita di San Girolamo

San Girolamo nacque nell’attuale Croazia nel 347. Studiò a Roma e fu allievo di Mario Vittorino e di Elio Donato. Si dedicò anche agli studi di retorica. Dal 375 al 376 si ritirò nel deserto della Calcide, vivendo una dura vita da eremita. Dopo questa esperienza andò ad Antiochia e vi rimase fino al 378. Si recò poi a Costantinopoli, dove poté perfezionare lo studio del greco. San Girolamo tornò a Roma, nel 382, dove fu segretario di papa Damaso I.  Alla morte di papa Damaso I, Girolamo si imbarcò ad Ostia nell’agosto del 385 e tornò in Oriente, dove continuò la sua battaglia in favore del celibato clericale. San Girolamo fondò a Betlemme un monastero maschile, dove andò a vivere, e uno femminile. Qui visse dedicandosi alla traduzione biblica, alla redazione di alcune opere e all’insegnamento ai giovani. Morì nel 420.

La leggenda del leone

La leggenda narra che un giorno un leone ferito si presentò nel monastero dove risiedeva San Girolamo. San Girolamo, senza aver paura, gli si avvicinò accogliendo l’animale ferito. Egli ordinò ai confratelli di lavare le zampe al leone e curarle. Quando il leone fu guarito, rimase nel monastero. Su di esso i monaci confidarono per garantirsi la custodia dell’asino del convento. Un giorno, mentre l’asino stava pascolando, il leone si addormentò. Alcuni mercanti riuscirono così a rubare l’asino e il leone venne accusato dai monaci di averlo divorato. Un giorno il leone incrociò la carovana dei mercanti che avevano rubato l’asino. L’animale si precipitò verso di loro ruggendo terribilmente e mettendoli in fuga. Dopo di che condusse l’asino ed i cammelli al convento. Quando i mercanti tornarono, si recarono al convento a chiedere a San Girolamo il perdono. Il Santo concesse loro il perdono e le merci e chiese loro di non rubare più.

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