Una testimonianza di pre morte a cui si può credere o meno, una storia come tante, tranne che per un dettaglio non da poco. Brian Miller, padre di famiglia quarantunenne originario dell’Ohio, è stato in arresto cardiaco per 45 minuti. Per darvi un’idea della gravità, le linee guida ospedaliere prevedono che in seguito ad arresto cardiaco si proceda a una rianimazione di venti minuti, dopodiché si può dichiarare il decesso. Forse il caso di Mr. Miller era diverso dal solito per qualche motivo che dall’America ancora non ci è dato sapere, e nei famigerati 45 minuti sono stati effettuati quattro tentativi di rianimazione, non calcolati su una base di tempo quindi, ma di quantità.
La cosa strana di questo caso non è il racconto in sè, quanto che l’intervallo di tempo intercorso tra l’arresto e il risveglio sia stato davvero lungo, e il paziente non abbia riportato nessun deficit permanente. Per chi conoscesse il famoso telefilm, questa storia ricorda molto una puntata di Grey’s Anatomy, quella in cui Meredith, la protagonista, rimane in stato di arresto cardiocircolatorio per molto tempo, tempo che lei impiega per farsi una bella chiacchierata nell’aldilà con la madre defunta e altri personaggi che riescono a convincerla a tornare in vita. L’abbiamo detto che è un telefilm?