Estate chiama mare, ma vuol dire anche piscina. E proprio andare qui può comportare non pochi rischi per la salute, soprattutto nel caso in cui le vasche non siano trattate e pulite a dovere. Le piscine possono contenere batteri che provocano infezioni con sintomi come diarrea, crampi addominali e vomito, i quali purtroppo colpiscono i bambini e quei soggetti col sistema immunitario già compromesso. Nello specifico bisogna stare attenti al Criytosporidium, che determina un’infezione chiamata criptosporidiosi, che ha come sintomo principale appunto la diarrea acquosa. Cerchiamo di chiarire bene di cosa si tratta.
“Infezione da piscina”, attenzione ai bambini: cos’è la «criptosporidiosi»
Sul manuale MSD-Versione per professionisti si legge: «La criptosporidiosi è l’infezione da Cryptosporidium. Il sintomo principale è la diarrea acquosa, spesso con altri segni di disfunzione gastrointestinale. La malattia è tipicamente autolimitantesi nei pazienti immunocompetenti, ma può essere persistente e grave nei malati di AIDS. La diagnosi si basa sull’identificazione del microrganismo o degli Ag nelle feci. Il trattamento dei soggetti immunocompetenti, quando necessario, si basa sulla nitazoxanide.». Un’infezione da temere: difatti nelle piscine e vasche in cui nuotiamo può capitare che ci siano tracce di protozoi del genere Criytosporidium, i quali possono essere giunti in acqua in seguito a feci umane contaminate. Difatti le uova di questi parassiti sono molto resistenti: l’ingestione o il contatto con queste può portare a criptosporidiosi, un’infezione enterica. Su “Scienze FanPage” è stato scritto che «in seguito al rilascio di sporozoiti nel nostro tratto gastro-intestinale dove parassitizzano le cellule epiteliali gastro-intestinali, qui le uova diventano trofozoiti che successivamente si replicano producendo altre oocisti che poi vengono eliminate con le feci».
Diarrea, crampi, vomito: sintomi e cura
Sintomi? Cura? Allora in primis diarrea acquosa, alla quale possono associarsi altri sintomi come crampi addominali, anoressia e vomito. Più raramente febbre. Il periodo di incubazione della criptosporidiosi è di circa 7 giorni e i sintomi compaiono nell’80% dei casi, soprattutto con un episodio brusco di diarrea acquosa. Come agire? Il consiglio è quello di consultare immediatamente il proprio medico così da evitare rischi di disidratazione. Prevenire? È possibile. Bisogna tenere pulite le piscine ovviamente: il cloro rende difficile la vita del Criytosporidium.