Sono arrivate le prime risposte alle richieste per il reddito di cittadinanza e la pagina Facebook “Inps per le famiglie” è stata sommersa da decine di commenti scritti dagli aspiranti beneficiari del sussidio. Le domande più disparate, i dubbi più assurdi. La pagina ufficiale era nata proprio per sciogliere i nodi degli utenti, uno strumento social alla portata di tutti. Già, anche ad uso e consumo dei troll, i cosiddetti disturbatori seriali e di quelli che amano perdere tempo su internet. Proprio con questi ultimi i social manager del sito Inps per la famiglia hanno perso la pazienza.
“Inps per le famiglie”, reddito di cittadinanza fa impazzire il Social Manager: i commenti esilaranti su Facebook
Nel giro di poco quella che doveva essere una pagina utile si è trasformata in una galleria di commenti a dir poco esilaranti e le battute più mordaci sono diventati virali. D’altronde piovevano richieste e critiche sul reddito di cittadinanza come se piovesse e il moderatore ha perso la pazienza lasciandosi scappare qualche replica non proprio ortodossa e ottenendo tuttavia la simpatia e solidarietà del popolo web. Su Twitter l’hashtag #inpsperlafamiglia è diventato subito un trend topic, viceversa l’amarezza per quel sussidio nato per contrastare la povertà è oggetto di dibattito tra i politici. Debacle del Movimento 5 stelle? Beh, il reddito di cittadinanza aveva reso Luigi Di Maio e compagnia forti e affidabili agli occhi dei lettori, ora invece bisogna fare i conti con la delusione per gli importi troppo bassi e gli stop dell’Inps.
«Basta richiederlo a Inps e Poste oppure è troppo occupata a farsi i selfie con le orecchie di coniglio?»
Ma torniamo al moderatore social della pagina Inps per le famiglie, passando in rassegna alcuni post che hanno suscitato rabbia e ilarità al contempo. Una donna, tale ‘Candy Candy‘, più volte si è lamentata di non avere il Pin (necessario per sapere a che punto è la propria richiesta), tanto da aver portato il social manager all’esasperazione: «Basta richiederlo a Inps e Poste oppure è troppo occupata a farsi i selfie con le orecchie di coniglio?». Ma non è finita qui una signora chiede delucidazioni sul figlio 26enne che non ha “mai lavorato legalmente”. E allora, replica l’operatore Inps: «Innanzitutto le consigliamo di non scriverlo sul social della Pubblica Amministrazione. Se lavora in nero e chiede il Reddito, rischia fino a 6 anni di prigione!». Un portale per avere ulteriori informazioni sull’ottenimento del reddito di cittadinanza che si è trasformato in un forum e per uscire dalla bufera sulla pagina i responsabili hanno scritto ad un certo punto: «I commenti di altri utenti NON devono essere commentati e NON dovete rispondere al posto nostro» proprio perché come è stato pubblicato altrove: «Si ricorda a tutti gli utenti che su questa pagina NON è possibile pubblicare commenti che contengano valutazioni politiche né favorevoli né contrarie. Qui si chiedono informazioni nei limiti della nostra social media policy e netiquette che voi accettate implicitamente scrivendo qui. NON dovete interloquire nei commenti di altri utenti ma aprire thread personali con le vostre richieste. Inoltre insultare chi vi risponde qui!».
Le scuse dei gestori della pagina “Inps per la famiglia”
Nel corso della giornata ovviamente sono arrivate anche le scuse da parte della pagina “Inps per la famiglia”: «Cogliamo l’occasione per scusarci con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune nostre risposte!». Si era anche diffusa la notizia dell’allontanamento del social manager pieno di humour, ma era del tutto infondata, come hanno specificato i gestori della pagina: «Tranquilli, nessuno verrà licenziato!». Intanto su Facebook è nata una pagina ‘Social media manager di Inps per la famiglia eroe nazionale‘, che raccoglie un ‘best of’ dei commenti e delle relative risposte più tragicomiche.