Intervista sincera e a cuore aperto quella rilasciata dal Presidente dell’Inter Massimo Moratti a “Sette“, in cui tocca vari argomenti.
Si parte da alcuni giocatori: “Zanetti? Fu il primo giocatore che scelsi e vidi personalmente. Pensate che lo avevo notato tramite un video che mi era stato consegnato per visionare Ortega – ex Parma, ndr –, che non mi entusiasmò. Invece fui rapito da questo terzino della nazionale U-20 che, ancora oggi, è con noi. Ronaldo, invece, ci ha aperto il mondo. Nessuno pensava che il suo acquisto fosse possibile, invece riuscimmo a prenderlo, per poi rivenderlo al Real ad una cifra ben superiore. E’ stato un ottimo affare. Recoba, invece, era il giocatore più imprevedibile, con una grandissima classe, capace di sorprendere”.
Inter e Calciopoli, Moratti prosegue: “Per la nostra famiglia l’Inter è sempre stata una grande passione: mio padre mi ripeteva che un’esperienza nel calcio ci avrebbe aiutato a crescere, soffrire e migliorare. Era il 1980. Con Calciopoli, fui vicino a lasciare, ma il senso di responsabilità e il rispetto verso questo impegno prevalsero”.
Mancini, Messi e l’indonesiano Thohir: “Dopo un pareggio nell’ottobre del 2006 pensai di cambiare allenatore ma lui mi disse di stare tranquillo, che avremmo vinto lo scudetto alla grande e di non cambiare tecnico perché avrei fatto un errore. Mi era piaciuto che parlasse dell’allenatore non in prima persona, quindi l’ho tenuto e abbiamo vinto. L’argentino, invece, avrei voluto vederlo con noi, ma il suo legame con il Barça era troppo forte… Thohir? Già nel ’11 avevo pensato ad una cosa del genere, di aprirci a nuovi mercati. E’ stata la scelta giusta, anche perchè non ho mai pensato di essere presidente dell’Inter per sempre”.