La Giardiniera di Morgan, una storia che va raccontata. Era il 2015 quando Morgan Pasqual, allora patron del Ristorante 5 Sensi a Malo, Vicenza, decide, per accompagnare un piatto a base di maialino, di abbinarci delle verdure in agrodolce. Nasce così La Giardiniera di Morgan, che da semplice prodotto da asporto per i clienti del locale, divenne in poco tempo una creazione artigianale di successo. Un prodotto sartoriale, d’eccellenza che racconta la natura e le stagioni. La Giardiniera di Morgan, come mi racconta Morgan è “fresca, salutare e gustosa”.
Come nasce il progetto La Giardiniera di Morgan?
«La Giardiniera di Morgan nasce nel 2005 nel Ristorante 5 Sensi a Malo (Vicenza) con l’idea di accompagnare un piatto a base di maialino. La Giardiniera viene talmente apprezzata e richiesta dai clienti che iniziamo a produrne una versione da asporto. Una creazione artigianale che ha visto il suo successo crescere nel tempo, fino alla decisione, del 2012, di ricavare un apposito laboratorio specializzato dove produrre La Giardiniera di Morgan. Nel 2013 chiude il Ristorante ma La Giardiniera anno dopo anno cresce e si moltiplica per cinque. Prendo spunto dalle caratteristiche di ogni membro della mia famiglia e per ciascuno creo una ricetta differente. Dopo quella di Morgan nascono così le Giardiniere di famiglia dedicate a Luciana, mia moglie, e ai nostri figli Giada Maria, Giovanni, Anna Paola».
Quali sono i prodotti della linea?
«Oltre alle cinque Giardiniere, una per ogni componente della famiglia Pasqual, ci sono le Eccellenze di Morgan, linea nata dai miei viaggi in giro per l’Italia alla ricerca dei migliori ingredienti e delle ricette della tradizione da reinventare. Sono nati così il PinKimonio, con insoliti ravanelli ciliegia in agrodolce aromatico, il Pinzimonio, nobilitato dall’aceto balsamico di Modena IGP, e la Melanzana Rossa di Rotonda DOP. Poi ci sono anche i Monovarietali, ricette dedicate a singoli ingredienti, e gli Stagionali, creazioni disponibili solo in alcuni periodi dell’anno, nel rispetto della stagionalità e dei tempi della natura».
Quale è la vostra filosofia?
«I nostri prodotti sono sartoriali, perché nascono per rispondere ai palati e ai gusti più diversi, e anche artigianali. Alla base ci sono la conoscenza della materia prima e la ricerca di una filiera certificata. A partire dalla scelta delle verdure, tutte dell’Organizzazione Produttori Ortofrutticoli Veneto. I soci produttori sono consapevoli e costantemente sensibilizzati sul loro ruolo di “custodi” degli equilibri naturali dell’ecosistema agrario, pertanto adottano tecniche di coltivazione che minimizzano l’impatto sull’ambiente. La filiera è organizzata e controllata per garantire la naturale freschezza e la salubrità dei prodotti. Anche gli altri prodotti sono certificati: l’olio arriva da un frantoio che produce sulla Riviera del Garda, mentre il sale è quello di Cervia, che non viene raffinato e ha un metodo di lavorazione naturale».
Nella sua cucina quanto è importante l’elemento vegetale?
«Il vegetale è protagonista e non solo comprimario, bilancia e modula le pietanze con una gamma di possibilità infinite».
Un abbinamento con la sua giardiniera?
«Oltre all’abbinamento classico con i salumi e i bolliti della tradizione, le nostre giardiniere possono essere gustate da sole, semplicemente accompagnandole ad un buon bicchiere di vino. Sono perfette anche per essere servite come aperitivo o come finger food. Non solo: le nostre ricette si abbinano perfettamente ad infinite preparazioni proprio perché sono diverse una dall’altra, e quindi si sposano con piatti anche molto differenti. Nel nostro sito abbiamo creato una sezione dedicata interamente alle ricette e agli abbinamenti. Ciò che consiglio, però, è di sperimentare con nuovi gusti e sapori, di giocare con la creatività».
Cosa pensa della ristorazione italiana?
«Il settore sta vivendo una fase di adattamento a nuovi stili di consumo e modalità di stare a tavola e socializzare. I consumatori sono sempre più attenti al vero local, al km 0 e alla stagionalità e sostenibilità. Allo stesso tempo le influenze di altre nazioni e culture contaminano le nostre radici e la cultura gastronomica con l’utilizzo di spezie e tecniche che rendono l’offerta della ristorazione sempre più fusion».