Una fortissima scossa di terremoto ha nuovamente colpito oggi l’Iran. Secondo il centro statunitense di geofisica (Usgs), la scossa è di magnitudo 7.8 sulla scala Richter.
Sarebbero già 81 i morti ma il bilancio potrebbe aggravarsi. Gli edifici crollati, infatti, sono migliaia e i responsabili iraniani temono ci possano essere «centinaia di vittime». La zona colpita “è un’area rurale, con la gran parte delle case costruite con mattoni di fango”, scrive l’agenzia semi-ufficiale Fars, parlando di “terremoto devastante”. L’epicentro, nella stima preliminare, è stato localizzato a Khash, che conta oltre 50.000 abitanti, al confine tra Iran e Pakistan a circa 15 km di profondità. Il sisma, riferiscono testimoni locali, è stato avvertito in tutto il Golfo Persico e a Nuova Dehli, in India. Scosse anche a Dubai, dove sono stati evacuati i grattacieli, in Bahrein.
L’Iran è un paese fortemente sismico poiché è il crocevia di quattro grandi placche tettoniche: quella Arabica, l’Eurasiatica, l’Indiana e l’Africana, più la piccola placca dell’Anatolia. Infatti il sisma di oggi arriva appena una settimana dopo quello registrato nel sud del Paese a un centinaio di chilometri dalla città di Bushehr, dove ha sede l’unica centrale nucleare iraniana, che ha causato almeno 39 morti e circa 850 feriti.Per non parlare dell’agosto scorso in cui vi era stato un terremoto con 306 morti e circa 4.500 feriti a Tabriz, nel nordovest. Il sisma che nel dicembre 2003, invece, colpì l’antica città di Bam, con le sue case di fango, causò 31 mila morti e ancor più tragico fu il terremoto del giugno 1990, ancora una volta nel nord-ovest, che fece circa 37 mila vittime e più di 100 mila feriti nelle province di Gilan e Zanjan.
L’Iran vanta, purtroppo, una lunga scia di terremoti e migliaia di vittime negli ultimi 50 anni.