La dichiarazione arriva a margine della risoluzione adottata dal Consiglio d’europa settimana scorsa, in cui si chiede a 47 stati di regolare le pratiche rituali di circoncisione “per superare i metodi tradizionali che non tengono in considerazione della salute dei piccoli pazienti”. A sostenere l’opposizione di Israele è stato lo stesso presidente Shimon Peres, il quale ha inviato una lettera al Consiglio chiedendo di annullare la risoluzione.
Nella lettera inviata al segretario generale del C.E. – Thorbjorn Jagland – Perse afferma che “la circoncisione è un  elemento fondamentale per la nostra tradizione ed è un dovere in quanto ebrei”. Le comunità ebraiche in tutta Europa sarebbe “estremamente addolorate nel vedere ostacolata la propria libertà religiosa e culturale” ha aggiunto.
Marlene Rupprecht, la parlamentare tedesca promotrice della risoluzione, ha rifiutato le critiche, dicendo che “il testo non intende stigmatizzare alcuna comunità o pratica religiosa”. “Al contrario, l’assemblea invia ad un dibattito pubblico per raggiungere un accordo sui diritti dei bambini e per proteggere la loro integrità fisica”.