In occasione della prossima Giornata mondiale sull’osteoporosi, di domenica 20 Ottobre 2013, viene lanciato un allarme molto serio sui dati che vengono dalla popolazione italiana: sono ben 3,5 milioni di donne e oltre un milione di uomini, colpiti da questa malattia, dai costi sociali altissimi.
In Europa, si spendono 57 miliardi di euro per curare la fragilità ossea che colpisce in prevalenza il gentil sesso (nel nostro Paese, una donna su tre) ma, ultimamente, sempre più uomini, ed aumenta notevolmente il rischio fratture. Tra il banco degli imputati, spicca lo stile alimentare della nostra epoca, come sottolinea il Presidente del Centro di Ricerche di Bioclimatologia Medica, di Medicina Termale e Scienze del Benessere, presso l’Università di Milano, Umberto Solimene: “Le progressive modificazioni alimentari hanno determinato non pochi squilibri nutrizionali, a svantaggio del consumo di latte e derivati con conseguente riduzione dell’apporto giornaliero di calcio, minerale che contribuisce ad avere ossa forti e denti sani“.
Quali sono le fonti di calcio da cui attingere? Indubbiamente il latte. Ma anche verdure, legumi secchi, noci e perfino numerose acque minerali (e di rubinetto) ricche di calcio possono essere un ottimo supporto, ci ricorda Solimene, esperto anche presso l’Osservatorio Sanpellegrino (una fondazione che sostiene la ricerca, lo studio di tecnologie mediche e scientifiche innovative e monotorizza gli stili di vita). Ma l’alimentazione non basta! Occorre eseguire anche esami preventivi atti a formulare in modo veloce il rischio osteoporosi nella popolazione.
La prevenzione è il vero punto di forza nella battaglia contro l’osteoporosi. A dircelo sono anche i dati che ci arrivano da una recente indagine effettuata dall’Unione Europea dove è emerso da subito un’impennata di fratture causate da questa patologia, a dispetto di una carenza di azioni mirate di prevenzione attraverso diagnosi e cure di difficile accesso per i cittadini europei.
Per questo motivo, in occasione della Giornata mondiale, verranno effettuati test gratuiti presso il Campus Bio-medico di Roma. Su tutte le donne che ne faranno richiesta, verrà effettuato gratis “un esame ultrasonografico di ultima generazione, una specie di ecografia a livello delle dita della mano o del calcagno. Questo rappresenta un buon test di screening in quanto non espone l’individuo a radiazioni ionizzanti. Nel caso in cui venga riscontrata una situazione anomala, i medici consiglieranno un ulteriore approfondimento”, come illustra Andrea Palermo, endocrinologo del Policlinico Universitario del Campus.
Anche in Italia non c’è da stare allegri. Lo studio dell’UE ha calcolato che nel 2025 i casi di osteoporosi femminile balzeranno ai 4,5 milioni.