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Italia primo fornitore europeo di armi alla Siria di Assad

05/09/2013 11:01 - Aggiornamento 06/09/2013 14:21

La questione Siria sembra ormai essere giunta ad una soluzione, dopo l’ok del congresso è solo una questione di tempo per dar vita all’attacco nel mediterraneo. Anche il governo italiano cerca di trovare una soluzione valida al problema ed intanto alcuni ministri hanno seguito l’esempio del pontefice iniziando uno sciopero della fame contro l’azione militare. Tra i digiunanti spunta anche il nome del ministro della Difesa Mario Mauro, lo stesso che in Parlamento si è sempre battuto per difendere l’acquisto dei cacciabombardieri F35, che di certo non sono mezzi per divulgare pace e benessere.

Non bisogna nascondere il fatto che proprio Roma è stato il primo fornitore europeo per le spese belliche del regime di Assad. Gli arsenali del raiss sono stati modernizzati anche grazie alle nostre armi (fonte la Stampa). Dal 2001 la Siria – come sottolinea anche Wired – ha potenziato il proprio arsenale militare, comprando in licenza armi in Europa per 27 milioni e 700mila euro. 17 delle quali giungono proprio dal nostro Paese.

Fonte: La Stampa

Fonte: La Stampa

Anche se gli affari migliori sono stati fatti con la Russia, sua attuale alleata che ha venduto a Damasco carri armati, missili e aerei da caccia circa il 78% dell’intero arsenale siriano, una ricca fetta di commesse sono andate anche all’Italia. 400 miliardi di vecchie lire, questa è la cifra del super ordine siriano fino agli anni novanta poi proseguita fino al 2009 verso Damasco.

Cosa abbiamo prodotto per il regime siriano?
Ben 500 sistemi di puntamento Turms, prodotti dalle Officine Galileo oggi Selex Ed, del gruppo Finmeccanica. Dispositivi necessari per ammodernare i carri armati T72 di fabbricazione sovietica: gli stessi utilizzati adesso dai lealisti contro civili e ribelli.

Nel 98 il giovane Assad era ancora considerato dagli Stati Uniti come il politico che avrebbe riportato il proprio Paese tra i “paesi democratici” ed alleati. L’Italia approfittò di questa situazione accaparrandosi una cospicua fetta di accordi.