Va scemando di ora in ora la possibilità che il sequestro dei quattro cittadini italiani, avvenuto in Libia domenica 19 luglio, possa essere opera di scafisti dediti al traffico di esseri umani. Lo ha fatto sapere il premier di Tripoli, Khalifa al-Ghweil: “Considero molto scarsa la probabilità che il rapimento” dei quattro italiani dipendenti della ditta Bonatti di Parma “abbia una relazione con i trafficanti”, ha asserito il primo ministro del governo di Tripoli, che si oppone a quello di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale.
Il Premier si è detto invece più propenso ad ipotizzare che i rapitori dei 4 italiani siano “criminali con l’obiettivo di turbare le relazioni che vogliamo instaurare con l’Italia”. Al riguardo quest’oggi il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è intervenuto nella trasmissione “Agorà estate”, chiarendo che, qualora la remota ipotesi degli scafisti fosse fondata, il Governo non tratterebbe mai per un eventuale ‘scambio’ con trafficanti libici detenuti in Italia.
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto da Malta in merito alla questione, definendo il rapimento dei tecnici della Bonatti, Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla, “una ferita aperta che speriamo si possa risolvere nel più breve tempo possibile”.