I quattro cittadini italiani sequestrati domenica 19 luglio nella zona di Mellitah, in Libia, sarebbero in mano a un gruppo di malviventi locali. Secondo le ultime indiscrezioni emerse, ai mediatori dell’intelligence che si sta occupando della vicenda è arrivata la richiesta di riscatto da parte dei rapitori.
Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla non sono stati rapiti per motivi politici o per richieste di scambi con scafisti detenuti in Italia, come si era invece ipotizzato nei giorni scorsi. Si tratterebbe infatti di un sequestro a scopo estorsivo, come confermato dal sottosegretario con delega ai servizi, Marco Minniti, che aveva scartato con forza l’ipotesi che i rapitori intendessero chiedere uno scambio tra i 4 connazionali e gli scafisti arrestati nelle settimane scorse in Italia.
Si apre ora la delicatissima fase in cui l’intelligence dovrà trattare con i criminali prima che i quattro italiani rapiti siano ceduti ad altri gruppi locali. “Serve prudenza e riserbo per riportare a casa gli italiani”, ha dichiarato ministro degli Esteri , Paolo Gentiloni, avallato anche dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano.