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Ivano Fossati su Mina: «Uno sano di mente può dirle di no? Ho buttato all’aria tutto!»

Dopo un’assenza lunga otto anni Ivano Fossati torna e regala ai suoi fan un nuovo sorprendente album. L’occasione è Mina Fossati, il disco di inediti, che esce oggi, 22 novembre 2019, che vede la collaborazione del cantante genovese con la Tigre di Cremona. Due giganti della nostra musica, due artisti straordinari. Sul magazine 7, Ivano Fossati ha raccontato del suo primo incontro con Mina a Genova nel 1970, spiegando poi che a lei sarà eternamente grato: è stata la Regina della Musica a spalancargli le porte del successo. A lungo non si sono visti, ma quando il telefono ha suonato, lui non ha saputo dirle di no. Ha buttato all’aria tutti i suoi progetti.

Ivano Fossati: «Ho incontrato Mina per la prima volta nel 1970. Io vidi lei ma lei non vide me. Ero fra il pubblico…»

«Ho incontrato Mina per la prima volta nel 1970. Io vidi lei ma lei non vide me. Ero fra il pubblico, in galleria, al teatro Margherita di Genova» – ha esordito Ivano Fossati – «Il programma di quella sera era un recital di Mina e Giorgio Gaber. Mi piacevano entrambi e ci andai da solo. Un po’ perché i miei amici – venivamo tutti dalla periferia – erano intimiditi dai teatri e i cantanti andavano ad ascoltarli solo nei locali da ballo. E un po’ perché di fronte alla musica mi piaceva stare concentrato, senza distrazioni, quindi da solo era anche meglio. (…) La serata andò più o meno così: nel primo tempo Gaber spiazza il pubblico presentando per la prima volta il Signor G. Noi genovesi, che ci aspettavamo da lui qualcosa di colloquiale e leggero, ci trovammo faccia a faccia con il Gaber trasformato, profondo e teatrale che da lì in poi avremmo sempre più amato. Era il momento giusto, Genova comprese al volo. Dopo un quarto d’ora di intervallo le luci si abbassano nuovamente e il sipario si riapre. Dietro il sipario, bellissima, alta, statuaria, fulva in controluce… Mina. Il pubblico ammutolito non applaude subito. Probabilmente qualcuno ha anche smesso di respirare. Passano forse tre, quattro secondi di assoluto silenzio che a teatro sembrano interminabili. Io che avrei applaudito al primo istante mi guardo intorno sgomento, e finalmente l’applauso scoppia. Lungo, corale, liberatorio».

«Ho sempre ascoltato Mina con attenzione perché fra i miei maestri c’è anche lei…»

Per Mina Ivano Fossati ha una stima profonda: «Ho sempre ascoltato Mina con attenzione perché fra i miei maestri c’è anche lei. Nessuno regola e governa il suono delle parole come lei fa. Nessuno guida e conferisce altrettanto bene, in tempo reale, significato a ogni singolo passaggio e pensiero. Nessuno, o forse pochissimi nel mondo, amplificano o smorzano le emozioni a loro piacimento con la sua stessa maestria, alzando o abbassando la temperatura dell’interpretazione nel corso di uno stesso brano!». L’incontro vero tra i due avvenne però otto anni dopo: «Nel 1978 lei decide di non esibirsi più in pubblico, e nello stesso anno io passo giornate a scrivere canzoni che nessuno vuole cantare. In genere gli editori me le rispediscono indietro, trovandogli ogni sorta di difetti. E come se questo non fosse abbastanza per la mia autostima, pubblico un album, “La casa del serpente”, che non vende nemmeno mille copie. Ma improvvisamente nel suo doppio live Mina live ‘ 78 lei, a sorpresa, reinterpreta due pezzi tratti proprio da quel mio disco di nessun successo. La vado a trovare alla Bussoladomani, il teatro tenda dove si esibisce per l’ultima serie di concerti. Non mi ricordo se in quel primo incontro ho l’ardire di abbracciarla ma spero proprio di averlo fatto. Anche perché nello stesso tempo accade qualcosa: nel giro di un paio di settimane gli editori e i cantanti che avevano rifiutato le mie canzoni mi cercano, mi telefonano, chiedono se possono riascoltarle e se ne ho altre. Nei due anni seguenti non pochi dei brani prima rifiutati diventano successi da classifica!». Per questo il cantante le è grato: «Se le accenno la vicenda sorride, minimizza e taglia corto…», ha spiegato imbarazzato nell’intervista Ivano Fossati.

Ivano Fossati su Mina: «Uno sano di mente può dirle di no? Ho buttato all’aria tutto!»

Per un po’ si perdono di vista, non si frequentano. Questo non significa però volersi bene meno, stimarsi meno. Arriva all’improvviso la proposta di lavorare ancora insieme: «Uno sano di mente può dirle di no? Così butto all’aria i miei impegni, abolisco le distrazioni, affogo il cellulare dentro la vasca da bagno e comincio a scrivere. Lei dice che sa già come chiamare l’album: Mina Fossati. E adesso ci siamo. Proprio mentre scrivo queste righe il disco viene pubblicato!», ha concluso Ivano Fossati, che ha poi aggiunto: «Mina non è solo la grandissima cantante che conosciamo ma è pura intelligenza musicale. Qualsiasi cosa ti aspetti artisticamente da lei devi prepararti a riceverla migliore di come l’hai pensata. Devi essere pronto a imparare ancora. Non so nemmeno se sono in grado di descriverlo. Ogni tanto, durante i mesi di lavorazione, fra scrivere e registrare, mi sono sentito per brevi attimi come quella sera a Genova al teatro Margherita…».

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