Ivano Russo rischia 5 anni di carcere: l’uomo è imputato insieme ad altre 11 persone nell’ambito del processo bis sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa il 26 agosto 2010 dalla cugina Sabrina Misseri e da sua madre, nonché zia materna della vittima, Cosima Serrano. Il pm Mariano Buccoliero ha chiesto per lui una condanna a cinque anni perché “non ha detto la verità sull’uccisione di Sarah” e quattro anni e otto mesi per lo zio Michele Misseri (accusato di autocalunnia). Tutti gli imputati sono accusati di avere deliberatamente mentito ai magistrati durante le indagini, depistando di fatto l’inchiesta e rendendo oltremodo complicato il raggiungimento della verità processuale.
Roberta Bruzzone parla di Ivano Russo: sua posizione ritenuta “ambigua”
In merito alla questione si è espressa Roberta Bruzzone nelle pagine del settimanale Giallo: per gli inquirenti della procura di Taranto, Ivano Russo – di cui Sarah e Sabrina erano perdutamente invaghite – avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel determinare il movente del delitto. “Stando a quanto hanno confermato tre gradi di giudizio, ha rappresentato un nodo centrale del movente alla base del brutale delitto”, queste le parole della Bruzzone. Nello specifico, Ivano non avrebbe detto agli inquirenti che poco prima che si consumasse l’omicidio Sarah e Sabrina stavano litigando molto violentemente e di averle viste litigare con i propri occhi.
“Ora anche Ivano Russo rischia la prigione!“: Roberta Bruzzone reputa fondata la tesi della Procura
Secondo la nota criminologa, la posizione della Procura è fondata: “Vedremo cosa ne penseranno i giudici. La posizione di Ivano Russo è sempre stata ritenuta “ambigua” dagli inquirenti e durante il processo sono emerse numerose “criticità”. Per questi motivi la Procura aveva chiesto il suo rinvio a giudizio per false informazioni al pm e falsa testimonianza davanti alla Corte di Assise.