Al momento la situazione è questa: Cgil e Uil in rivolta contro il Jobs Act, la legge di stabilità e le varie riforme proposte dal governo Renzi. La Cisl, invece, sceglie di non unirsi alle proteste anzi rilancia sancendo una distanza netta: “il Jobs act sta cambiando in meglio. Faremo invece lo sciopero generale per il rinnovo del contratto del pubblico impiego” queste le parole di Anna Maria Furlan.
La Camusso e Barbagallo invece tirano dritto verso lo sciopero generale annunciato per il 12 dicembre. I sindacati stessi sono quindi in rotta di collisione con la Furlan convinta che queste riforme cambieranno in meglio il Paese, aderire allo sciopero significherebbe, secondo il leader della Cisl, fermare l’Italia. La Camusso non intende scendere a patti o rivalutare la propria posizione e gode dell’appoggio della Uil.