E’ un Gonzalo Higuain a tutto tondo quello intervistato dal Corriere dello Sera. L’attaccante della Juventus ha raccontato la sua lunga e tormentata estate, la sua vita privata, la sua gratitudine verso Napoli e l’approccio con il mondo bianconero. Ovviamente, un pensiero anche ai ragazzi della Chapecoense, scomparsi nel disastro aereo di Medellin. Quello stesso aereo che poche settimane fa aveva portato Gonzalo Higuain e i suoi compagni di nazionali a Belo Horizonte per affrontare il Brasile. “E’ terribile quello che è successo, il mio pensiero va alle famiglie e ai pochi superstiti.”
Higuain è un ragazzo forgiato dalle difficoltà (meningite a 10 anni) ma che ha saputo realizzare i suoi sogni lottando e sacrificandosi. Così a 13 anni è sbarcato a Madrid dove è diventato uomo e calciatore. “Sono arrivato al Real grazie alla mia forza mentale che mi ha portato anche qui alla Juventus e che spero mi aiuterà a vincere tanti trofei. Voglio ricambiare la Juventus con tanti gol e vittorie per la fiducia che ha avuto in me.” Alla Juventus è tutto diverso: “Da fuori dici: sono forti! Ma poi quando li vedi rimani stupito: hanno vinto tanto e hanno ancora questa fame.”
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Un estate difficile per Higuain quando è stato il momento di salutare Napoli che tanto gli aveva dato: “A Napoli mi hanno dato tantissimo e mi hanno fatto crescere. Il non esultare è stato un segno di ringraziamento alla squadra, all’allenatore e ai tifosi: lo avevo già deciso primo della partita. Alla fine però ho esultato con i tifosi della Juventus perché lo meritano anche loro visto il rispetto e l’amore che mi stanno regalando.” Higuain ci tiene a precisare: “Mi hanno massacrato per tutta l’estate, dicevano che non stavo bene, che non ero in forma. Poi sono entrato contro la Fiorentina, ho segnato e per tutti ero di nuovo in forma. Troppe critiche, che però aiutano anche a crescere.” Il primo gol con la Juve una liberazione? “No, ho fatto più di 300 gol in carriera e come disse Van Nistelrooy i gol sono come il ketchup: quando lo spremi non esce niente, poi spremi ancora ed esce tutto in una volta…”