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“Kabobo d’Italia”, polemica di Beppe Grillo sui crimini degli stranieri

16/05/2013 18:50

Mentre stasera sarà a Treviso, nel profondo nord, per una nuova tappa del suo #Tsunamitour in edizione elezioni amministrative, Beppe Grillo ha lanciato oggi una nuova polemica sul suo blog. Tema, gli stranieri protagonisti di delitti in Italia, ultimo quello che ha visto il 21 enne ghanese Adam Kabobo uccidere a colpi di piccone tre persone a Milano.

Cosa dice Grillo? Racconta tre episodi, con protagonisti stranieri di nazionalità diversa (un europeo, due africani), vicende diverse sia per gli esiti sia per lo status dei responsabili dei delitti. Un portoghese responsabile di quattro aggressioni con lesioni gravi, il senegalese che ha percosso e ucciso una 19 enne a Castagneto Carducci 15 giorni fa, e Kabobo, il killer con il piccone di Milano.

Ma poi dice: “Chi è responsabile? Non la Polizia che più che arrestarli a rischio della vita non può fare. Non la magistratura che è soggetta alle leggi. Non il Parlamento, che ha fatto della sicurezza un voto di scambio elettorale tra destra e sinistra e ha creato le premesse per la nascita del razzismo in Italia. Nessuno è colpevole, forse neppure Kabobo. Se gli danno l’infermità mentale presto sarà di nuovo un uomo libero.”

Mada Adam KaboboL’intento polemico è chiaro, ma Grillo si sbaglia sulle responsabilità. Nel primo caso l’uomo arrestato e rilasciato dopo solo un mese doveva essere allontanato dal paese come persona non gradita: questo lo poteva, anzi, lo doveva fare il Prefetto. Nel secondo caso, quello del killer di Castagneto, la responsabilità è anche qui di Polizia e Prefetto: perché un cittadino straniero con precedenti penali e decreto di espulsione già notificato è ancora sul territorio nazionale? Perché chi doveva metterlo su un aereo e rispedirlo in Senegal non l’ha fatto?

Infine Kabobo. Si parla dell’espulsione impossibile per via del ricorso presentato contro il rifiuto della richiesta di asilo politico. Ma chi ha la responsabilità di non aver esaminato in 2 anni un ricorso? E’ forse delle forze politiche in Parlamento?

C’è molta demagogia in questa uscita di Grillo: in Italia le leggi e gli strumenti ci sono, ma una cultura votata al menefreghismo e in alcuni casi l’irresponsabilità di chi ricopre importanti uffici pubblici impedisce il vero esercizio della Giustizia.