«Sono preoccupato, anche se mi aspettavo di peggio. Tria è diventato il capro espiatorio di tutto, ma dando un colpo al cerchio e uno alla botte riesce a restare a galla». L’economista Giuliano Cazzola è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, parlando della situazione economica del paese e soprattutto della flat tax.
La flat tax? Improbabile
Sul Def Tria ha lanciato l’appello alla maggioranza, “sia responsabile” e Cazzola concorda con il ministro dell’Economia. «Sono preoccupato come Tria – afferma ai microfoni della radio romana – anche se sinceramente mi aspettavo di peggio Tria è in una posizione molto difficile, è diventato il capro espiatorio di tutto, però in qualche modo è riuscito a mantenere un rapporto col premier e con l’Ue. Lui venne sbertucciato con la storia del 2,4% di deficit poi ridotto al 2. Ha sempre cercato di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, adesso però c’è da neutralizzare l’Iva e aggiungere una decina di miliardi per la flat tax è improbabile, anche se c’è una parte della Lega che teorizza che ci sono ancora punti di deficit da realizzare. Gli impegni che hanno preso per fare una legge di bilancio così ce li troviamo nel 2020».
La vendita del patrimonio immobiliare
Secondo Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, bisogna alienare il patrimonio immobiliare per coprire le spese. «Vogliono fare come i greci che affittano il Pireo ai cinesi, potremmo chiedere ai cinesi se vogliono il Colosseo o qualche monumento italiano. Siri è un ottimista, quando si parlava di pace fiscale lui diceva: ci sono 100 miliardi di evasione, ne possiamo recuperare 30. Invece poi hanno recuperato qualche centinaio di milioni. Ci vorrebbe lo zio di Cina che arriva con un pacco di miliardi. Comunque non sono contrario all’accordo con la Cina. Trump è il capo dei banditi, il capo dei populisti, e non ha il diritto di richiamarci. Tra uno Xi Jinping globalista e un Trump populista scelgo Xi».
Leggi anche: Flat Tax, come funziona?