‘Otto ore di lavoro, otto ore di svago e otto di sonno’. Non è un consiglio per vivere meglio, ma ‘il motto’ adottato dai lavoratori australiani già nel lontano 1860 per rivendicare migliori condizioni di lavoro. Inizia con queste parole Il video che ripercorre, in poche battute e con qualche semplificazione, la storia della nascita della giornata dedicata alla festa dei lavoratori.
Il 1° maggio nasce come giornata di commemorazione delle lotte di tutti i lavoratori, finalizzate ad affermare, nel corso della storia, i propri diritti, la propria autonomia ed indipendenza. Nel 1866, Lo Stato dell’Illinois approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, che in realtà non fu mai applicata. Nel 1886 a Chicago la Federation of Organized Trades and Labor Unions, sindacato americano dei lavoratori, minacciò di indire una manifestazione finalizzata ad abbassare a otto ore l’orario degli operai, a partire dal 1°maggio dello stesso anno; le condizioni di lavoro in quel periodo erano terribili: dalle 12 alle 16 ore giornaliere. Le tensioni tra operai e padroni delle fabbriche divennero ingestibili.
Nel febbraio del 1886 i lavoratori di una grande azienda americana, la McCormick, iniziarono a scioperare per rivendicare i loro diritti. Il 1° maggio dello stesso anno fu indetta una grande manifestazione alla quale parteciparono circa 40 mila persone. Scontri e tafferugli tra lavoratori e polizia, portarono all’uccisione di alcune persone. Lo scandalo, la protesta e le rivendicazioni degli operai si diffusero oltre oceano. Nel 1889 durante la Seconda Internazionale che si tenne a Parigi, la festa del primo maggio venne ufficializzata, mentre, nel nostro paese fu ratificata nel 1891. Soppressa durante il periodo fascista fu ripristinata soltanto nel dopoguerra.