I laureati che si congedano dal politecnico di Torino o di Milano, hanno sicuramente una marcia in più rispetto ai loro coetanei degli altri paesi, ma nonostante questo, in media un ingegnere con discreta esperienza nel proprio settore, percepisce uno stipendio pari a 20mila euro l’anno. L’importo si raddoppia come per magia, se lo stesso professionista decide di trasferirsi a lavorare all’estero.
Non è difficile immaginare le motivazioni che spingono i giovani laureati a spostarsi in altri paesi: Chi decide di volare a Parigi o Londra, senza differenze tra qualifiche e esperienze pregresse, il salario medio è compreso tra i 33 e i 36mila euro annui in Francia e vola sopra ai 40mila in Inghilterra.
Inutile nascondere che i neoingegneri italiani sono più richiesti all’estero che in Italia, dalla Germania al Sud America. Alcuni esempi per semplificare e mettere in luce quanto appena detto: Un disegnatore meccanico che viene assunto in Italia, con un bagaglio di conoscenza di almeno un anno e mezzo, è retribuito con stipendi a partire dai 24mila euro. Circa 2mila euro al mese. Con le stesse qualifiche a Londra, non si scende sotto l’equivalente di 41mila euro. Se poi gli anni di esperienza diventano tre, o più, lo sbalzo tra un’offerta in Italia o nel Regno Unito supera i 20mila euro: 29mila euro nel nostro paese, 52mila in quel di Londra.
Meno differenza invece con i cugini d’oltralpe. Un esempio: un ingegnere di commessa, con responsabilità ed esperienza da 0 a 18 mesi, in Italia andrebbe a percepire uno stipendio compreso tra i 23 e i 25mila euro. In Francia, con requisiti uguali, lo “starting point” va dai 34mila ai 38mila. Ed ovviamente cambiano anche le prospettive di carriera.