Il lavoro nero in Italia continua a sfruttare ancore troppe persone, mandando avanti un’economia sommersa che, dati alla mano, lascia a dir poco esterefatti.
E’ un quadro a tinte fosche quello emerso da una ricerca targata Ministero del Lavoro, Inps e Inail, che ha preso in esame i numeri del 2014 e del primo semestre del 2015: sarebbero ben 2 milioni le persone che ogni anno lavorano in nero nel nostro paese, producendo un’economia sommersa che raggiunge 41 miliardi e 837 milioni di euro.
Come riferito dall’Ansa in una nota, in Italia le imprese regolarmente registrate alle Camere di commercio sono sei. Il lavoro sommerso è presente nel 30% delle aziende sotto controllo, inoltre ammonterebbe ad almeno un milione il numero delle aziende non iscritte. Il risultato? Un’evasione pari a 25 miliardi di contributi e imposte, che per sopravvivere recluta un esercito di lavoratori, privandoli dei diritti previdenziali e della dignità.