Roberto Cenni non ci sta. Il sindaco di Prato è diventato celebre in queste ore per aver rilasciato un intervista seduto sulla tazza di un wc. Chiaramente in segno di protesta, per manifestare il proprio disappunto contro il provvedimento del Governo Monti che accorpa la sua provincia a quella di Firenze.
“Non voglio passare per quello che difende gli apparati o gli enti inutili – ha affermato il primo cittadino pratese, intervistato ai microfoni di Radio Uno Rai -, anzi la mia proposta è molto più ampia e ragionevole, rispetto al Decreto approvato dall’attuale Governo. Visto che ci sono giustamente dei tagli da effettuare e questi vengono ritenuti degli enti inutili, le province aboliamole tutte. Che senso ha lasciarne i piedi alcune, solo perché hanno qualche centinaia di abitanti o di chilometri quadrati in più? Anche questa vicenda delle città metropolitane – continua Cenni – è tutta ancora da valutare e soprattutto da capire. La Toscana, in seguito a queste decisioni, sarà stravolta. Sia da un punto di vista geografico che politico-istituzionale”.
Il sindaco di Prato calca la mano, parlando a 360°: “I Fiorito, i Belsito, etc. sono solo la punta dell’iceberg. Sono solo i rappresentanti di un sistema che chiaramente non funziona più, di cui molti hanno abusato. Non vorrei che operazioni come queste delle province siano solo di facciata, per buttare fumo negli occhi ai cittadini, quando in realtà – conclude Roberto Cenni – il problema andrebbe risolto a monte“.
La protesta del sindaco di Prato è solo una delle tante inscenate in queste ore e programmate per i prossimi giorni in diverse zone d’Italia, senza distinzioni stavolta tra Nord e Sud della Penisola.
Nella stessa Toscana, più che il discorso Firenze-Prato, a tenere in banco in queste ore è soprattutto la querelle Livorno-Pisa. Abbinamento peggiore, probabilmente, non poteva esserci.
Ma non si scherza nemmeno a Monza, dove il ritorno con Milano proprio non lo vogliono, oppure ad Avellino dove, pur mantenendo la provincia (Irpinia più popolosa ed estesa del Sannio), la città perderebbe lo status di capoluogo, a discapito proprio dei cugini di Benevento (che contano 5mila abitanti in più).
Su Facebook e sugli altri social è iniziato il tam tam a partire da ieri per organizzare appuntamenti, eventi e manifestazioni in segno di protesta.
Leggi anche -> Province, Pasticcio Irpinia-Sannio Sull’Asse Avellino-Benevento
Leggi anche -> La rivalità tra Livorno e Pisa sotto un’unica provincia