La notizia è di quelle clamorose: le province italiane per risparmiare spegneranno i riscaldamenti nelle scuole, che saranno quindi costrette a chiudere in anticipo rispetto alla tradizionale sospensione per le festività natalizie. Il motivo? Non ci sono più soldi a causa della “spending review” imposta dal Governo Monti. Sono oltre 5mila i plessi scolastici gestiti dalle province, per un totale di oltre 2 milioni 600mila studenti.
Saitta, presidente PD della Provincia di Torino e certamente uomo politico non ascrivibile alla categoria dei “pasdaran”, ha usato parole gravi per descrivere il disagio in cui versano i colleghi di decine di province, da nord a sud. «Ora bisogna dire basta. Bisogna aprire uno scontro con gli organi dello Stato: quando vediamo che le lobby si organizzano e vengono ricevute e noi che siamo un pezzo dello Stato no, ciò significa che dobbiamo alzare il tono», ha detto parlato all’assemblea dell’UPI. «I tagli di quest’anno sono insostenibili», ha detto Saitta. E per il 2013 le province dovranno far fronte ad un’ulteriore enorme sforbiciata da 1 miliardo 200 milioni di euro.
Le prime reazioni a questa iniziativa non si sono fatte attendere. Ecco l’opinione di Ezio Mauro direttore di Repubblica, lapidario su Twitter:
“Meno fondi, le Province taglieranno il riscaldamento nelle scuole”. Si puo’ avere un esempio piu’ chiaro del suicidio della politica?
— Ezio Mauro (@eziomauro) Novembre 8, 2012
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