C’è la campagna elettorale, questo si sa e la televisione si sta preparando a questa lunga telenovela, la Rai che svolge il ruolo di servizio pubblico sta preparando la sua programmazione inserendo le tribune politiche e aumentando le ospitate nei talk show. Proprio i talk show svolgeranno il ruolo centrale del dibattito elettorale e tra le reti Rai l’unica a non avere un talk show in prima serata è Rai2, orfana ormai da due anni di Michele Santoro e dei suoi ascolti.
Ma se Rai2 da ormai due anni cerca disperatamente di avere un programma d’approfondimento in prima serata, la terza rete abbonda di talk show in prima serata oltre a Ballarò, nel 2012 oltre al talk di Giovanni Floris il venerdì sera c’era Robinson, condotto da Luisella Costamagna, programma voluto dall’ex direttore Antonio Di Bella, che ha ottenuto bassi ascolti e che non è stato confermato. Nel 2013 il venerdì sera di Rai3 verrà occupato da Lucia Annunziata, già conduttrice di In mezz’ora, con Leader; il talk show, secondo i listini Sipra, era previsto per la seconda serata del lunedì mentre il venerdì era prevista la messa in onda di un film, probabilmente il nuovo direttore Andrea Vianello vuole cercare di ritirare su gli ascolti del venerdì sera di Rai3, ormai diventata la serata no della rete.
E’ incredibile che nella stessa azienda Rai3 riesca ad avere due talk show in prima serata, mentre Rai2 non riesce ad avere un programma in prima serata e si vede costretta a ripiegare sulla seconda serata con Gianluigi Paragone e il suo programma L’ultima parola che vede la prima serata come un miraggio, dopo i tentativi dell’ex direttore Pasquale D’Alessandro che ha avuto una bocciatura da parte del direttore generale Luigi Gubitosi affermando che il suo programma non è servizio pubblico.
Per la prima serata di Rai2 si sono fatti numerosi nomi (in elenco cronologico): Paragone, Ferrara, Piroso, Minoli, Vianello, Maggioni, Gabanelli, Formigli e Cruciani, proprio su quest’ultimo il direttore generale starebbe spingendo per affidargli la prima serata d’informazione della seconda rete.
Spetterà al nuovo direttore di Rai2 e alla dirigenza della Rai a non far rimpiangere l’ormai rimpianto Santoro che intanto a La7 sta macinando grandi ascolti per una rete che ha una media d’ascolto gira in torno al 3% di share mentre la seconda rete è in difficoltà e a salvare la rete non bastano le serie tv e i programmi d’intrattenimento, d’altronde non si può lasciare l’informazione e i buoni ascolti che portano solo alle terze reti come Rai3, Rete4 e La7 o confinarle nelle seconde serate come Rai1 o Rai2 oppure di non averne neanche uno come Canale5 che storicamente ha sempre fatto informazione in seconda serata, dal Costanzo Show a Matrix, anche se proporrà in prima serata per l’occasione elettorale Italia domanda, a cura del Tg5.
Ma alla fine l’ex direttore di Rai2 Pasquale D’Alessandro ha ragione, il vuoto lasciato da Santoro è un vuoto incolmabile, d’ascolti sicuramente ma di contenuti e linguaggio la Rai può fare un piccolo sforzo, se riesce a sfornare talk show per la terza rete perchè per Rai2 non avviene la stessa cosa? La politica centra in tutto questo, ma la Rai ancora di più.