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Legge SpazzaCorrotti testo, cosa prevede, chi riguarda: il messaggio di Luigi Di Maio

05/09/2018 09:18

Il disegno di legge Anticorruzione è pronto. Come annunciato dal guardasigilli Alfonso Bonafede la riforma fortemente voluta dal Movimento 5 stelle finirà formalmente sul tavolo del Consiglio dei ministri: già oggi, però la riforma è stata oggetto di discussione dell’esecutivo. Da via Arenula considerano il testo “equilibrato“riferendosi soprattutto a quello che è il cuore della riforma: il daspo per i corrotti e cioè l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Tradotto: l’imprenditore che è stato condannato a una pena superiore ai due anni per tutta una serie di reati contro la pubblica amministrazione- la cui lista è stata triplicata – non potrà più avere a che fare con gli appalti e gare. Per sempre. E a rincarare la dose ci pensa Luigi Di Maio che, ieri, su Facebook, manda un messaggio ben preciso…

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Legge SpazzaCorrotti: il messaggio di DI Maio

Luigi Di Maio in una ‘lettera ai corrotti (o potenziali tali) d’Italia’ pubblicata sul proprio profilo ‘Facebook’. “E’ la prima seria misura – spiega Di Maio- contro la corruzione che viene discussa in Italia dal dopoguerra ad oggi. Praticamente non lascia alcuno scampo a chi corrompe e a chi viene corrotto. Per cui, in sostanza, corrompere non conviene più. A nessuno e in nessun caso”. Prima dell’approvazione di questa legge, sottolinea il ministro, “voi corrotti, ad esempio, potevate contare sul fatto che chi viene a proporvi una mazzetta per truffare un concorso o un appalto sia senza dubbio alcuno un corruttore certificato. Con lo Spazza Corrotti non sarà più così. Mentre ti propongono la tangente ci potrebbe essere un infiltrato delle forze dell’ordine proprio al tuo fianco perché pensi che faccia parte della combriccola. E invece è lì per arrestarti, un moderno Donnie Brasco”. La figura dell’infiltrato, infatti, rileva Di Maio, “potrà ora occuparsi anche di corruzione grazie al nostro impegno. Avrete il terrore di accettare quella tangente e quindi magari non lo farete. Nel caso in cui, invece, qualcuno venisse beccato con le mani nella marmellata avrebbe un’altra bella sorpresa. Non potrebbe più mettere piede in un ufficio pubblico e neppure contrattare con la pubblica amministrazione. A vita! Mai più. Non c’è santo che tenga”.

 

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DDL anticorruzione 2018 testo: cosa prevede il ‘daspo’?

L’interdizione perpetua dai pubblici uffici, dunque il daspo, si può applicare a un lungo elenco di reati: malversazione aggravata dal danno patrimoniale, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione propria, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione attiva, istigazione alla corruzione, peculato, concussione, abuso d’ufficio aggravato dal vantaggio o dal danno di rilevante gravità, traffico di influenze illecite. giuramento governo conte

DDL anticorruzione 2018 testo: cosa è l’agente sottocopertura?

L’altra novità contenuta nel ddl è invece l’agente sotto copertura per “infiltrare” dall’interno eventuali attività criminali e per rendere più efficaci le indagini. Una figura istituita già dalla convenzione firmata dalle Nazioni Unite a Merida del 2003 ma che non è piaciuta ai penalisti, ovviamente molto critici su una misura di questo tipo. Si tratta di uno strumento già previsto nelle attività di indagine contro la criminalità organizzata, il traffico di droga e il terrorismo: adesso ne è stata estesa l’applicabilità anche al contrasto dei reati di tipo corruttivo. Dunque, gli agenti sotto copertura potranno entrare negli uffici pubblici. Saranno componenti delle forze dell’ordine che agiranno su mandato di un magistrato li dove emerga il sospetto di attività corruttive. giuseppe conte sondaggi Lista Ministri Governo Conte

DDL anticorruzione 2018 testo: polemiche politiche, lo sfogo di Forza Italia

Il Guardasigilli, il cinquestelle Alfonso Bonafede, la battezza in diretta Facebook come “la rivoluzionaria #leggespazzacorrotti”. E promette di seguirne gli sviluppi in Parlamento, che già si annunciano burrascosi. Perché sul Daspo perpetuo per i corrotti, gli agenti infiltrati, l’appropriazione indebita perseguibile d’ufficio lo scontro con Forza Italia è assicurato. La prima reazione dell’ex ministro Enrico Costa, capogruppo in commissione Giustizia a Montecitorio per Fi, da sempre uomo legatissimo a Nicolò Ghedini: “È aria fritta. S’inventano norme, spot e nomi ad effetto per gettare fumo negli occhi, anziché affrontare seriamente il tema con una riforma organica che colpisca l’eccesso normativo e burocratico che rappresenta il vero terreno fertile per le pratiche illecite”. Non conosce ancora il testo, ma il vice presidente di Fi alla Camera Gianfranco Rotondi, nonché presidente della Democrazia Cristiana, rispolvera i toni da crociata con i quali ha sempre difeso Berlusconi: “Il ddl di Bonafede è un feroce mostro incostituzionale, una fabbrica di reati fatta apposta per consegnare ai pm il diritto di vita o di morte sulla vita economica del Paese”.