Le minacce orribili di cui la senatrice a vita Liliana Segre è vittima quotidianamente hanno spinto il prefetto Renato Saccone a porre sotto scorta la superstite dell’Olocausto. L’ex deportata ad Auschwitz, da oggi – giovedì 7 novembre 2019 – sarà accompagnata da due carabinieri in ogni suo spostamento. La notizia è stata pubblicata su alcuni quotidiani milanesi.
Liliana Segre sotto scorta, la decisione del prefetto: aperta un’inchiesta contro ignoti
La decisione di affidare una scorta all’ottantanovenne milanese è stata presa durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza tenutosi ieri, mercoledì 6 novembre. Tanto è riportato dai quotidiani che ne hanno pubblicato la notizia. Peraltro su insulti e minacce ricevuti dalla senatrice via web la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta allo stato contro ignoti, di cui avrà cura il Dipartimento antiterrorismo. Non solo minacce da leoni da tastiera: contro Liliana Segre era, infatti, stato esposto anche uno striscione di Forza nuova nel corso di un appuntamento pubblico cui la senatrice prendeva parte a Milano.
Insulti e minacce quotidiane, la senatrice vittima dell’odio razziale
Gli insulti incitanti all’odio razziale – circa duecento al giorno – di cui Liliana Segre è vittima, erano stati documentati da La Repubblica, con riferimento ad un rapporto dell’Osservatorio sull’antisemitismo, qualche settimana fa. “Vivere nell’ombra dell’Olocausto – si leggeva tra tanti – ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese”. Solo uno degli innumerevoli insulti ricevuti dalla senatrice. È stata proprio la nomina del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a scatenare l’odio razziale di quanti – tra l’altro – non esitavano a chiedersi “Chissà quanto ci costerà”.