L’ingegner Rachid Khadiri, di mestiere vende accendini. Fa questo di mestiere perché ingegnere lo è diventato da poco, da oggi. Da oggi il venditore di accendini marocchino ha conseguito la sua laurea in ingegneria civile e può quindi chiamarsi dottore e/o ingegnere. Tutto questo succede a Torino, la città delle streghe che diventa la città delle fate. Fattucchiere che fanno magie e rendono i rospi principi. Principi che i ponti li progetteranno, non ci vivranno sotto.
Rachid, vende accendini e nel mentre studia, prima il diploma e poi la laurea al politecnico con una tesi sul grafene e sulle potenzialità di questo materiale. I fratelli, che svolgono lo stesso lavoro, lo assecondano, lo sostengono, ne fanno anch’essi una ragione di vita.
Che farà Rachid da domani? Venderà ancora accendini ai distratti studenti che incontrerà davanti all’università o nei bar della movida torinese, perché questo non è un paese per ingegneri, né per medici, né per operai, né per nessun lavoro, un paese in cui lavoro non ce n’è. Ma questo non è un problema per Rachid, lui continuerà a vendere gli accendini. Solo che se qualcuno da domani dovesse avere a che fare con lui è pregato di dirgli: scusi Dottore, quant’è?