Finisce ai domiciliari – nonostante la grave accusa di presunti abusi sessuali su un bambina di 12 anni – un uomo di 44 anni originario di Pontedera e abitante nel Livornese. Il tribunale del riesame di Firenze ha infatti accordato all’indagato – che per quei sospetti era finito in carcere – gli arresti domiciliari, optando dunque per la misura più tenue.
Secondo l’accusa l’uomo attraverso WhatsApp avrebbe attirato con l’inganno la sua giovane preda nella pineta di una località di mare, per poi baciarla. A provare la sua presunta colpevolezza diversi messaggi in chat dal contenuto esplicito e chiaramente compromettente.
Sembra che in quel bosco non sia accaduto il peggio solo perché sopraggiunto all’improvviso il padre della piccola, insospettitosi dagli atteggiamenti della figlia. Ad aggravare la posizione dell’indagato il fatto che avrebbe precedenti della stessa natura: attenzioni sessuali molto particolari nei confronti di minorenni.
“Tenuto conto che si tratta di episodi di circa un anno fa e dell’effetto deterrente dell’esperienza carceraria già subita, la misura idonea per prevenire il pericolo di una ulteriore reiterazione dei reati è quella degli arresti domiciliari”: così il Riesame di Firenze ha giustificato la decisione di accogliere il ricorso del detenuto accordandogli i domiciliari.