Il 20 aprile i periti nominati dal tribunale di Ragusa e incaricati di sottoporre Veronica Panarello a perizia psichiatrica al fine di valutarne la saluta mentale, dovranno depositare una relazione finale con le risultanze del loro lavoro.
Ancora non abbiamo notizie ufficiali sull’esito della succitata perizia, anche se indiscrezioni in merito circolano già da giorni, pubblicate dal settimanale Giallo e riprese da più testate giornalistiche: Veronica Panarello sarebbe sana di mente, in altre parole capace di intendere e di volere. Se vera, questa notizia significherebbe per la 27enne una condanna certa al massimo della pena con rito abbreviato, in quanto la Procura le ha contestato anche la premeditazione dell’omicidio del figlio.
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La difesa di Veronica, che ora attribuisce al suocero, Andrea Stival, la responsabilità dell’omicidio, puntava sulla semi infermità mentale della imputata, ma se questa strategia difensiva sfumasse – come è molto probabile – il suo legale, Francesco Villardita, è pronto a giocarsi un’altra carta, lo ha dichiarato nel corso di recenti interventi televisivi: chiedere che la sua assistita sia sottoposta ad una risonanza magnetica al cervello per valutare il suo stato mentale, al fine di dimostrare eventuali anomalie, possibile causa di un disturbo comportamentale della donna.