“Loren era malato di anedonia»”. La frase di Lory Del Santo per tentare di decifrare il suicidio di suo figlio Loren, 19 anni, fa riferimento a uno dei due sintomi cardine della depressione. Dunque l’anedonia non è una malattia, bensì il segno di un disturbo psichiatrico grave, che può essere depressione maggiore o la fase depressiva del disturbo bipolare. “Nella diagnosi di depressione maggiore deve essere presente almeno uno di questi due sintomi chiave: deflessione dell’umore e anedonia – spiega Giancarlo Cerveri, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria ASST di Lodi al Corriere -. La deflessione dell’umore è un profondo grado di tristezza, un senso di sofferenza interiore che porta il soggetto a non reagire agli stimoli della quotidianità. L’anedonia invece è l’incapacità di provare piacere per le cose della vita, una sensazione terribile e sconfortante di vuoto. Ogni giorno abbiamo bisogno di cose che ci danno gratificazione e piacere, pensiamo anche solo al caffè di mattina appena alzati: per capire cosa prova chi soffre di anedonia bisogna immaginare che ognuna di queste piccole o grandi cose piacevoli perda totalmente senso. In questo modo tutto è possibile e lo stesso attaccamento alla vita rischia di diventare molto tenue, aumentando il rischio di comportamenti autolesivi. Ci sono anche pazienti depressi che soffrono di anedonia e non presentano deflessione dell’umore”.
Lory Del Santo malattia figlio: cosa è l’anedonia?
In psicologia e psichiatria, il termine anedonia (parola greca composta dal prefisso negativo an e hēdonē, “piacere”) descrive l’incapacità di un paziente a provare piacere, anche in circostanze e attività normalmente piacevoli come dormire, nutrirsi, le esperienze sessuali e il contatto sociale. L’anedonia è considerata uno dei sintomi più indicativi dei vari disturbi e malattie mentali. In primo luogo i disturbi dell’umore e la depressione. Tale sintomo è uno di quelli maggiormente citati dai manuali per la diagnostica con criteri statistici (“DSM” e “ICD”) anche se in modo diverso. L’anedonia è considerata un sintomo di carattere accessorio, ma comunque significativo, nella diagnosi della schizofrenia e di alcuni disturbi di personalità.
Lory Del Santo malattia figlio: cause dell’anedonia
Come riporta il portale specializzato “psicoattivo.com”, le cause sono da riscontrare: “La nostra esperienza del piacere è il prodotto di un insieme di processi neurochimici mediati dai gangli basali cortico-ventrali (BG). Questi sistemi includono la corteccia orbitofrontale (OFC), la corteccia anteriore cingolata (ACC), lo striato ventrale (VS), il pallido ventrale (VP), le vie dopaminergiche che partono dall’area ventrale tegmentale (VTA) e attraversano il nucleo accumbens”. Una serie di ricerche sperimentali ha evidenziato che bassi livelli di attivazione della corteccia prefrontale mediale si associano all’anedonia. La causa fondamentale potrebbe essere genetica, sebbene in alcuni casi lo stress o i traumi e talora l’abuso di sostanze possono produrre lesioni funzionali e anche microstrutturali su queste aree corticali e compromettere così la capacità del cervello di mediare le ricompense.