Omicidio Lorys Sival ultime notizie oggi: sono state depositate le motivazioni della sentenza di secondo grado che lo scorso 5 luglio ha condannato Veronica Panarello a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio, avvenuto a Santa Croce Camerina (Ragusa) il 29 novembre 2014. La consegna delle motivazioni era attesa per lo scorso 3 ottobre, ma i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Catania avevano chiesto e ottenuto ulteriori novanta giorni per la consegna del fascicolo. In queste ore la consegna è avvenuta. Come fa sapere la redazione online di Quarto Grado, infatti, è stata “depositata la sentenza di secondo grado a carico di Veronica Panarello. In centocinquanta pagine la Corte motiva la conferma della condanna a trent’anni di reclusione. Veronica ha tolto la vita a Lorys e lo ha fatto da sola”, spiega la Corte, quindi “la chiamata in correità del suocero risulta assolutamente falsa”.
Nel fascicolo si spiega nel dettaglio il modus operandi messo in atto dalla imputata e l’antefatto cui è seguito l’omicidio del bambino: “Causa del litigio, verosimilmente, la resistenza mostrata dal bambino a recarsi a scuola ovvero il desiderio di restare con la madre ed andare con lei al corso di culinaria”. Sebbene il vero movente del delitto né le indagini né due processi lo abbiano mai davvero chiarito, i giudici avanzano una possibile ricostruzione dei fatti nel tentativo di avvicinarsi quanto più possibile alla verità: “Il repentino cambiamento di programma induceva la madre a consegnare al bimbo il mazzo di chiavi custodito in macchina. Ritiene questo decidente che quello sia stato il momento nel quale scattava l’impulso omicidiario nella mente della signora Panarello”.
Va sottolineato che a Veronica Panarello nei due gradi di giudizio non è stata contestata la premeditazione dell’omicidio, tuttavia la donna – secondo la ricostruzione della Procura poi sposata in toto dal Gup Andrea Reale e dalla corte di catania – prima di macchiarsi dell’orrendo crimine si sarebbe in qualche modo prefigurata il delitto. “Riprova di ciò era il ‘sopralluogo’ che la donna effettuava nei luoghi dove sarebbe stato trovato il cadavere di Lorys”, ovvero il canalone di contrada Mulino Vecchio distante poche centinaia di metri dalla scena del crimine, e dove Veronica ha ammesso di aver gettato il corpicino esanime del figlio.