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Lorys Stival, Veronica Panarello non può essere paragonata alla Franzoni: parla Roberta Bruzzone

08/12/2018 10:14 - Aggiornamento 08/12/2018 11:42

Omicidio Lorys Stival: Veronica Panarello condannata a 30 anni di reclusione anche in Appello, ma non c’è un movente. Nemmeno due sentenze, infatti, secondo la difesa della donna accusata di infanticidio, sono state in grado di chiarire il perché la giovane madre si sia macchiata di un così atroce delitto. Giudicata sana di mente e pienamente lucida quando strangolò il figlio, l’accusa e due tribunali sono concordi nel ritenere infondato il movente del delitto fornito dalla imputata: una presunta relazione con suo suocero (Andrea Stival, che Veronica accusa del delitto) che il piccolo Lorys aveva scoperto. Il nonno del piccolo è stato scagionato perché ritenuto estraneo ai fatti. Se dunque Veronica non ha avuto alcuna relazione sessuale con lui, perché ha ucciso il figlio?

Roberta Bruzzone caso Loris Stival

Veronica Panarello sarà condannata anche in Cassazione: parla la Bruzzone

Un omicidio che sconvolse l’Italia. Il piccolo Lorys fu strangolato in casa la mattina del 29 novembre 2014; alle 17 di quello stesso giorno fu rinvenuto cadavere nel canalone di cemento di Contrada Mulino Vecchio, a 3 km da Santa Croce Camerina, dove la stessa Panarello ha ammesso di averlo gettato ormai senza vita. In attesa della sentenza della Cassazione, è quasi totalmente da escludere un colpo di scena. Difficilmente la Suprema Corte ribalterà le sentenze di primo e secondo grado, ne è convinta la Bruzzone: Ci troveremo presto davanti alla sentenza di condanna definitiva in Cassazione. L’avvocato della Panarello è stato smentito su tutto: non ci sono dubbi sull’arma, sulla dinamica, sulla tempistica e sul fatto che lei fosse da sola sia prima dell’omicidio, che nella fase successiva del depistaggio”, ha detto la nota criminologa ospite nei giorni scorsi a La vita in diretta.

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Veronica Panarello non può essere paragonata ad Annamaria Franzoni, ecco perché

Durante la trasmissione si è tornati ancora una volta sul parallelismo Veronica Panarello/Annamaria Franzoni, entrambe madri infanticide. Per Roberta Bruzzone i casi sono completamente diversi e non vanno paragonati: “Veronica agisce in maniera lucida e deliberata, e poi depista le indagini gettando il bambino nel canalone, mentre la Franzoni agisce d’impeto e si ferma lì”. Sulla vicenda è intervenuto anche Daniele Scrofani, avvocato di Davide Stival, padre di Lorys nonché ex marito della Panarello: “Il caso di Veronica è diverso da quello delle altre mamme perché lei non si è mai pentita ed ha cercato di creare ombre, uscendo dal processo da innocente, accusando anche una persona che non c’entra niente”. Poi conclude: «Davide vuole sapere qual è stata la molla che ha fatto scattare Veronica, e non si è trattato di un raptus, ma un fatto voluto e che è durato per parecchio tempo. Solo lei sa il vero motivo ma non lo ha detto”. 

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