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Lucia Annibali: «Lascio il Pd, ho deciso di seguire Renzi!», poi parla degli insulti sessisti ricevuti

Tra i parlamentari che hanno seguito Matteo Renzi nella sua nuova avvenuta politica c’è anche lei, Lucia Annibali, 42enne urbinate balzata alle cronache per la sua storia di non amore con Luca Varani, che assoldò nel 2013 due uomini per sfregiarle il volto con l’acido. «Più che un partito, vorrei che Italia Viva fosse un luogo in cui le donne possano riconoscersi, trovando qualcuno che desideri occuparsi di loro», ha dichiarato l’avvocatessa in un’intervista su “Lettera Donna”.

Lucia Annibali lascia il Pd: «Ho deciso di seguire Matteo Renzi! “Italia Viva” è un progetto che vale la pena costruire!»

«È successo naturalmente, e non ho niente da recriminare nei confronti del partito, dove non vantavo una lunga militanza. Mi è stato chiesto di aderire a questo nuovo progetto e ho detto sì, con serenità e convinzione, sapendo che la mole di lavoro sarebbe aumentata, visto che per adesso siamo un gruppo piccolo. Italia Viva è un progetto che valeva la pena costruire e seguire, è una sorta di evoluzione: punta a un modo diverso di fare politica, mettendo le persone in grado di valorizzare le proprie competenze!», così Lucia Annibali ha giustificato la sua scelta di lasciare il Partito Democratico e di entrare nel nuovo gruppo politico di Matteo Renzi. Sull’ex premier l’avvocatessa ha dichiarato: «Ci siamo conosciuti a Palazzo Chigi. Lui si era insediato da poco e io ero a Roma per ricevere dal il presidente Giorgio Napolitano l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. È stato un incontro istituzionale, che poi ha segnato l’inizio di un percorso. Renzi trasmette energia, ha una certa velocità nel parlare e vedere le cose. E gli sono grata per la fiducia che mi ha dato: come ho detto, è stato naturale seguirlo in questa avventura!».

«’Sei conosciuta per la tua storia ma tanto i voti non li prendi!’, mi dicevano…»

Splendide parole anche per Maria Elena Boschi: «Con lei ho un rapporto di collaborazione molto bello, d’altra parte ho iniziato proprio come sua consulente per le Pari Opportunità, ma anche di stima e affetto. È una figura che rappresenta un punto di riferimento anche per condivisioni e confronti personali: mi sono sempre trovata bene!». Lucia Annibali ha poi espresso la sua opinione sull’essere femminista e sul sessismo della società italiana, che si trova anche in politica«L’ho provato sulla mia pelle in campagna elettorale: «Sei conosciuta per la tua storia ma tanto i voti non li prendi», mi dicevano, e io facevo notare che, magari, potevo anche essere intelligente. Lo dico per esperienza personale, maturata in un anno di Parlamento: sta a ciascuna di noi guadagnare spazio, rispetto e riconoscimento con capacità e impegno. Non dobbiamo farci condizionare dagli altri, ma portarli a cambiare idea!».

Lucia Annibali, vittima di commenti sessisti: «Mi hanno dato della matta e della rovinafamiglie!»

La stessa avvocatessa è stata vittima di commenti sessisti: «Mi è successo in campagna elettorale e anche prima, durante una diretta Facebook in occasione del referendum costituzionale. Insulti sessisti, alcuni davvero volgari. Tante donne, poi, mi avevano accusata dopo l’intervista al mio aggressore Luca Varani a Storie Maledette: mi hanno dato della matta e della rovinafamiglie, mi ha fatto molto male!». L’unico modo per abbattere stereotipi e cliché è lavorare sulle nuove generazioni: per questo Lucia Annibali va nelle scuole di tutta Italia per raccontare la sua esperienza e ascoltare le più giovani.

leggi anche l’articolo —> Io ci sono, chi è Lucia Annibali: la storia della protagonista del racconto

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