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Manovra 2019, Di Pietro: «Ci siamo indebitati ancora, pagheranno i nostri figli»

«Ci siamo indebitati ancora, alla fine dovranno pagare i nostri figli». Antonio Di Pietro intervistato da Radio Cusano Campus commenta l’accordo sul Def che porterà alla Manovra 2019. «Mi aspetto che oggi con un gesto di dignità Tria spieghi perché fino all’altro ieri non andava bene e ieri sì», ha incalzato l’ex Pm di Mani Pulite. Ai microfoni de “L’Italia s’è desta” trasmissione dell’emittente universitaria dedicata alla politica, Di Pietro ha parlato senza giri di parole di una manovra suicida, che porta solo nuovo debito ad un paese già indebitato fino al collo.

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«Aldilà delle virgole e delle percentuali, vuol dire che ci siamo ancora indebitati – ha affermato Di Pietro- Il problema è che non è una questione di percentuali, è una questione di miliardi che noi facciamo come debiti e noi dobbiamo pagare. Chi li paga? Li pagheranno i nostri figli. A casa sua se c’ha un debito, vorrebbe avere di più, si indebita ancora di più e poi alla fine qualcuno ti viene a prendere la casa. Ma qui si dice: siccome nella mia famiglia siamo poveri, eccoti un po’ di soldi. Il problema non è il reddito di cittadinanza, è non prendere i soldi a debito per il reddito di cittadinanza. Restringi le spese meno necessarie, fai pagare le tasse invece di fare i condoni e i soldi prendili lì. I soldi che non portano resa sono soldi persi. Io mi aspetto che oggi con un gesto di dignità Tria spieghi perché fino all’altro ieri non andava bene e ieri sì».

Poi ha parlato anche del decreto sul Ponte Morandi a Genova e della scelta del governo di non far ricostruire ad Autostrade. «Il decreto di ieri è pericolosissimo – ha detto – Sono dell’idea che chi rompe paga e me lo devi ricostruire pure subito. Se avessero fatto così con Autostrade, al massimo tra un anno avremmo riavuto il ponte. Se invece ti metti a dire che non lo possono fare ma lo devono pagare, non si finisce mai. Il dramma italiano non è questo governo, sono i boccaloni che gli vanno appresso. Conte ha detto: abbiamo fatto un decreto legge, salvo intese. Se uno fa un decreto legge è legge subito dopo che l’ha fatto, come fa a essere salvo intese».

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