«Sulle pensioni c’è un’opera di disinformazione: si parla di tagli, di penalizzazioni», mentre «non c’è nulla di tutto ciò. Ci sono circa sette miliardi di euro, per restituire il diritto alla pensione». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, questa mattina ospite di Radio Anch’io su Radio Uno. Il vicepremier e Ministro dell’interno parlando di pensioni ha duramente attaccato il presidente dell’Inps, Tito Boeri. «Continua a fornire dati poco attendibili – ha detto il vicepremier leghista – potrebbe essere candidato del Pd o di Rifondazione Comunista visto che è pagato dagli italiani per fare qualcosa che evidentemente non vuole fare», ha detto ai microfoni di Radio Rai. La polemica sulla quota 100, però, non pare sopirsi nonostante le rassicurazioni provenienti in queste ore dal governo.
Poi sempre sulla manovra Salvini ha commentato il possibile arrivo delle sanzioni Ue per la violazione dei vincoli di bilancio. «Se proveranno solo a pensare di mettere delle sanzioni al popolo italiano hanno sbagliato a capire». Parole dure, che arrivano all’indomani della lettera che il governo italiano ha inviato a Bruxelles confermando i saldi della manovra. «A Bruxelles passano il
tempo a mandare delle letterine?», ha commentato ironico a Radio Anch’io.
Nella lettera del Governo italiano a Bruxelles sulla manovra 2019 si leggono argomentazioni economiche precise e si parla apertamente di un cuscinetto di salvaguardia nel caso la crescita del Pil non sia quella prevista da Palazzo Chigi, superiore a quella prevista dalla Ue. “La manovra – spiega il ministro Tria nella missiva di risposta ai commissari Ue – è stata costruita sulla base del quadro tendenziale, e non tiene conto della crescita programmata. Questa impostazione prudenziale introduce nella legge di Bilancio un cuscinetto di salvaguardia, che previene un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti”. Il prossimo passo della vicenda sarà mercoledì 21 novembre, quando la Commissione darà le proprie opinioni sui documenti programmatici di bilancio ricevuti il 15 ottobre, incluso quello che l’Italia ha rimandato stanotte. La Commissione aveva chiesto modifiche “sostanziali” per rivedere la propria opinione negativa sul Def di Roma.
Leggi anche –> Ultimi sondaggi elettorali: percentuali dei partiti al 13 novembre 2018