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Manovra 2019, spread a 280, titoli bancari in picchiata: è iniziata la tempesta

28/09/2018 14:58 - Aggiornamento 28/09/2018 16:40

Dopo l’annuncio dell’accordo raggiunto sulla Manovra 2019, con il  deficit/Pil al 2,4%, tutti si aspettavano una reazione negativa dei mercati e il ritorno della speculazione. Ma i numeri di queste ore spaventano e lasciano intravedere quella che a tutti gli effetti può essere una vera tempesta. Mentre scriviamo, alle 14:21, lo spread Btp-Bund è a 275 punti base dopo aver toccato quota 280 attorno alle 12:30. Anche in borsa si vivono ore di tensione: l’indice FTS Mib in questo momento segna -4,31% dopo una mattinata molto negativa. A soffrire di più, manco a dirlo, sono i titoli bancari. Già, perché una manovra in deficit per l’Italia significa soprattutto nuovi titoli obbligazionari sul mercato per garantire il debito, interessi crescenti e banche sempre più in difficoltà.

Manovra 2019, spread a 280, titoli bancari in picchiata: è iniziata la tempesta

I titoli bancari in questi minuti affondano Piazza Affari. Il più pesante è Banco BPM che perde il 9,36%. A seguire ci sono Bper (-9,03%), Ubi Banca (-8,32%), Unicredit (-8,30%), Intesa Sanpaolo (-7,88%). Una debacle che potrebbe proseguire a giorni alterni per alcune settimane, almeno fino a quando non arriveranno rassicurazioni sul fronte entrate. Un vera via crucis per investitori e risparmiatori, soprattutto quelli che hanno in portafoglio titoli bancari. E quando finirà il Quantitave Easing come faranno le banche italiane ad acquistare titoli del debito pubblico? La situazione potrebbe sfuggire di mano se, a parte la percentuale prevista nel Def, il governo nella Legge di stabilità non deciderà di puntare con fermezza su tagli alle spese, recupero del gettito con la pace fiscale estesa il più possibile e magari con lo shock di una prima Flat tax.

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Insomma, il governo si deve assumere le responsabilità delle conseguenze di una scelta ardita. Già ad agosto è stato agitato lo spauracchio dello spread e sia Tria che Conte sono dovuti intervenire per fermare le voci incontrollate su una manovra finanziaria in deficit. Ora che l’ipotesi è diventata realtà e la speculazione ha immediatamente riacceso il fuoco, l’acqua necessaria per spegnere l’incendio potrebbe venire a mancare. Il rischio, nel caso di tensione sui titoli di debito italiani e spread in salita vertiginosa, è quello di un intervento straniero. Russia e USA potrebbero acquistare i titoli italiani e una promessa in tal senso sarebbe stata strappata da Conte nella sua prima visita ufficiale da premier negli USA. Fantascienza? Staremo a vedere, intanto chi ne fa le spese al solito sono i piccoli risparmiatori.

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